Profughi afghani, Calesso incalza la Lega: "Per Zaia il problema è il turismo, Conte che dice?"
L'esponente di Coalizione Civica per Treviso critico sulle "contraddizioni" in casa Lega rispetto alla questione afghana e alle sue ricadute locali.
"Di fronte al dramma afghano il problema sarebbe il turismo? Che dice di Zaia l'"aperturista" Conte?": se lo chiede Luigi Calesso di Coalizione Civica per Treviso.
Profughi afghani, Calesso incalza la Lega
"Continua il rincorrersi di affermazioni contraddittorie nell'universo leghista sulla questione dell'accoglienza dei profughi afghani e non si capisce se sia dovuto all'incapacità di affrontare la situazione o, come è più probabile, alla volontà di “coprire” tutto l’arco delle posizioni possibili in materia così da ottenere il massimo di consenso possibile".
Così la nota critica dell'esponente di Coalizione Civica per Treviso, Luigi Calesso, sulle possibili ricadute locali della questione afghana.
"Oggi è il turno del Presidente Zaia che spiega come “Oggi, con il turismo, la popolazione veneta è pressoché raddoppiata: in questo momento degli arrivi sarebbero per noi un caos”. Proprio perché una regione è in grado di accogliere un numero di turisti pari a quello della popolazione residente non si capisce quale sarebbe il problema nell’offrire un alloggio a qualche centinaio di persone, ma anche se fosse qualche migliaia le proporzioni rispetto agli abitanti del Veneto e ai turisti presenti non cambierebbero di molto. E, comunque, sappiamo bene che le strutture finora utilizzate anche per l’accoglienza dei rifugiati afghani sono i grandi centri già presenti sul territorio e che si prevede il coinvolgimento di soggetti che gestiscono alloggi per conto dei comuni. Nulla a che vedere, insomma, con le strutture turistiche".
Di fronte alle affermazioni di Zaia, si chiede malizioso Calesso, "continuerà a tacere il Sindaco di Treviso che ha fatto esporre la bandiera della torre civica a mezz’asta per solidarietà con il popolo afghano ma non ha speso una parola sulle posizioni espresse dal commissario provinciale della Lega rispetto all’accoglienza dei rifugiati provenienti dall’Afghanistan in modo molto chiaro: “Bocce ferme, nessuno si muova” e “Non ce l’ha mica ordinato il dottore di accogliere sempre e comunque.”
"Spero che il Sindaco di Treviso si dissoci tanto da Zaia quanto dal commissario provinciale che dal leader nazionale del suo partito e si unisca ai tanti amministratori comunali che in tutta l’Italia si sono già dichiarati disponibili all’accoglienza: la solidarietà verso chi rischia di vedere violati i propri diritti, infatti, chiede scelte conseguenti.
Altrimenti sarà chiaro che l’esposizione della bandiera cittadina a mezz’asta non ha nulla a che vedere con una scelta in materia di tutela dei diritti umani e di accoglienza, scelta che non può prescindere dalla disponibilità nei confronti del possibile arrivo di rifugiati nel territorio comunale".