Polemiche

Stop Guardia medica, chiuso l'ambulatorio di Paese. Il PD: "Disagi per 70mila cittadini"

Interessati i residenti di di Paese, Quinto di Treviso, Istrana e Morgano. Zanoni: "È questa l’eccellenza sanitaria?".

Stop Guardia medica, chiuso l'ambulatorio di Paese. Il PD: "Disagi per 70mila cittadini"
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Zanoni (PD): “Stop alla Guardia medica di Paese, disagi per 70mila cittadini. È questa l’eccellenza sanitaria? Meno televisione e più programmazione”.

Stop Guardia medica, chiuso l'ambulatorio di Paese

70mila cittadini resteranno senza Guardia medica per mancanza di personale: ma la pandemia non può essere il tappeto dove nascondere tutta la polvere, ovvero i problemi della sanità veneta. Il servizio è stato mantenuto durante il lockdown e nel scorso della seconda tremenda ondata, adesso che la fase peggiore sembrerebbe passata viene soppresso. È questa l’eccellenza che viene sbandierata da Zaia? Somiglia più all’ammissione di un fallimento: trovarsi senza medici significa che non c’è stata un’adeguata pianificazione e programmazione”.

È netta la presa di posizione di Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico, dopo la riorganizzazione dei distretti territoriali decisa dall’Ulss 2 che ha portato alla chiusura dell’ambulatorio di Paese; tema su cui ha presentato un’interrogazione sottoscritta dai colleghi del gruppo (il presidente Giacomo Possamai, i colleghi Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello e Francesca Zottis).

“Una decisione presa senza confrontarsi con il territorio, incuranti dei problemi che si vanno a creare ai cittadini di Paese, Quinto di Treviso, Istrana e Morgano, come testimoniato dai sindaci, 70mila persone che continueranno a pagare le tasse ma a non avere più un importante punto di riferimento locale. E ad essere maggiormente penalizzati saranno i più fragili, anziani e disabili, oltre a chi non ha un mezzo proprio: costretti a fare chilometri in più per recarsi al Ca’ Foncello, nuova struttura di riferimento, con il caldo torrido di queste settimane. Ma i problemi sono destinati ad aumentare anche all’ospedale di Treviso, il cui Pronto soccorso sarà inevitabilmente intasato, allungando ancor di più attese e disagi. Le dichiarazioni del dg Benazzi sulla riattivazione quando sarà finita l’emergenza lasciano il tempo che trovano: per settimane abbiamo sentito che era ormai alle spalle. Evidentemente non vale per i servizi sanitari”.

E ancora:

“La situazione nella Marca rischia di diventare insostenibile: in provincia di Treviso quest’anno dovranno essere sostituiti 80 medici di famiglia mentre per il servizio di Guardia medica ne mancano 20 su 59. Serve una riorganizzazione strutturale e la Regione deve fare la propria parte: se Zaia avesse fatto qualche diretta in meno e qualche riunione in più per pianificare e programmare non ci troveremmo in una situazione del genere”.

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