Zanoni (Pd): “Veneto regione calibro 12 ostaggio delle doppiette"

Per il consigliere regionale: "Dalla Lega nuovi privilegi per i cacciatori a danno di cittadini, ambiente e della nostra montagna”

Zanoni (Pd): “Veneto regione calibro 12 ostaggio delle doppiette"
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La caccia in Veneto fa discutere in Consiglio regionale. “Nuovo anno, ossessioni vecchie in Consiglio regionale: sono ben sei i progetti di legge sulla caccia, affrontati e da affrontare in queste prime settimane del 2019, come se in Veneto non ci fossero altri problemi, ben più urgenti. Ormai è una guerra elettorale tra Lega e Fratelli d’Italia per accaparrarsi i voti delle doppiette il tutto sulla pelle degli animali selvatici e dei cittadini veneti”. A dirlo è il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni, che ricorda, elencando, i provvedimenti riguardanti l’attività venatoria al vaglio di Palazzo Ferro Fini.
“Saremo alle prese con una doppia proposta di Lega e Lista Zaia. La prima riguarda le modifiche alla legge sulla viabilità silvopastorale che, grazie a infinite deroghe, darà il privilegio ai soli cacciatori di andare con i loro fuoristrada sui sentieri di montagna vietati a tutti i comuni mortali, in aree fragili, a grande valenza ambientale. Dopo toccherà alle ‘Misure di prevenzione e di intervento concernenti i grandi carnivori’ con cui si vuole tornare ad abbattere il lupo, abdicando a vie intelligenti, e funzionanti, per prevenire le predazioni. Una legge che verrà impugnata e bocciata dalla Corte Costituzionale, come accaduto per quelle di Trento e Bolzano, facendo perdere tempo al Consiglio e soldi ai contribuenti. Ma non finisce qui" sottolinea il vicepresidente della commissione Ambiente.

Caccia in Veneto, igiene e sanità delle carni selvatiche

In Terza commissione, sempre su proposta della Lega che evidentemente vuole scavalcare Berlato, è stata discussa una proposta di legge sul cacciatore esperto in materia di igiene e sanità delle carni dei selvatici e, ancora, una sull’addestramento dei cani nelle aree della Rete Natura 2000, con possibili gravi danni, nel periodo primaverile, alla riproduzione di uccelli e mammiferi in queste aree protette ad altissimo pregio naturale. Tutto ciò avviene all’indomani dell’approvazione delle leggi 6/2019 e 8/2019 sulla liberalizzazione della caccia con il falco e sull’ennesima proroga del piano faunistico venatorio con cui si perpetua il furto, a danno dei veneti, di un diritto previsto dalla legge statale: vietare la caccia nei propri terreni”.
“Stiamo diventando sempre più una Regione calibro 12 ostaggio delle doppiette - lamenta Zanoni - Sedute fiume sullo stesso tema, come se il Veneto non avesse altre urgenze da affrontare, dal radicamento sul territorio delle organizzazioni mafiose, all’infinita partita sull’autonomia i cui contenuti Zaia non ha ancora condiviso con il Consiglio, oltre agli annosi problemi legati al lavoro e all’ambiente. Quello passato è stato un anno orribile per la fauna selvatica - ricorda in chiusura l’esponente democratico - con gli uccelli migratori scomparsi dai radar. Una situazione disastrosa che si aggrava sempre più a causa dei cambiamenti climatici e consumo del suolo, come testimoniato dai danni della tempesta Vaia a fine ottobre. E la Lega che fa? Invece di aumentare le tutele liberalizza la caccia nelle forme peggiori e più dannose per racimolare voti di una piccola lobby estremista”.

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