Un prestito per i lavoratori dipendenti e i pensionati: la cessione del quinto
Chi ha un contratto da lavoro dipendente o percepisce una pensione ha la possibilità di richiedere un prestito con cessione del quinto. Attraverso questa formula si indica la possibilità che sia lo stesso datore di lavoro, per i pensionati l’ente che gestisce l’assegno mensile, a saldare le rate del prestito. Questo rende meno rischioso il finanziamento per le banche, che sono più propense ad offrire tassi di interesse particolarmente vantaggiosi. Chiaramente molto dipende dalla proposta commerciale del momento; quando si richiede un prestito è sempre consigliabile valutare tutte le opzioni disponibili.
Come funziona la cessione del quinto
In parole povere il debitore cede al creditore fino ad un massimo del 20% del proprio stipendio netto mensile, a fronte di un prestito in denaro. Questo tipo di prestito non necessita di particolari garanzie, perché di fatto è il contratto di lavoro che svolge questo compito. Per sapere quanto puoi ottenere dalla banca effettua un preventivo per la cessione del quinto anche online, utilizzando gli strumenti disponibili sui siti dei vari istituti di credito. Questo perché le banche fissano un tetto massimo disponibile con tale formula di finanziamento, che è pari a circa 75.000 euro. Visto però che per legge esiste un tetto massimo anche alle rate in cui suddividere il prestito, che è di 120, chiaramente la cifra massima richiedibile dipende direttamente da quanto si percepisce come stipendio netto mensile. Dopo aver ottenuto una risposta positiva da parte della banca, si ottiene il prestito direttamente sul conto corrente; nel corso dei mesi successivi il datore di lavoro detrarrà la rata dovuta e la invierà alla banca.
Chi può richiedere un prestito con cessione del quinto
All’atto pratico qualsiasi lavoratore dipendente o pensionato può chiedere questo tipo di prestito. Per quanto riguarda i pensionati esiste un tetto di età, che è di 81 anni. Chi ha un lavoro con contratto a tempo determinato può richiedere questo tipo di finanziamento, ma il periodo di ammortamento deve avere una durata inferiore al contratto di lavoro. È un prestito adatto anche a chi ha già acceso un mutuo, ha altri prestiti o ha vissuto qualche piccolo problema creditizio, perché la banca verificherà la situazione finanziaria dell’azienda in cui si lavora, non quella del cliente che sta per diventarle debitore. Il tasso di interesse è molto interessante, a volte addirittura dimezzato rispetto a quello offerto sui prestiti personali.
Rinnovare la cessione del quinto
Solitamente chi richiede un prestito con cessione del quinto può rinnovare lo stesso in un secondo momento, richiedendo un’ulteriore cifra come finanziamento non finalizzato. Deve però aver già saldato almeno i 2/5 delle rate dovute; inoltre tale operazione è effettuabile una singola volta. Questo perché per legge un cittadino europeo, o comunque una persona residente in Europa, non deve essere gravata da prestiti con pagamenti diretti che superino il 40% dello stipendio mensile netto. È importante considerare anche il fatto che in caso di licenziamento del debitore la banca può rivalersi sul TFR dello stesso, fino a completa estinzione del debito.