Gli e-commerce inquinano?

Gli e-commerce inquinano?
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In Italia si registra una crescita esponenziale degli acquisti online: i dati ci mostrano nel solo 2021 un aumento del 21%.
Sicuramente la pandemia e il fatto di dover restare a casa per tempi prolungati hanno incentivato la predilezione degli italiani per lo shopping online.
Il fenomeno degli acquisti online ha conseguenze economiche, sulla produzione e sull'inquinamento ambientale.
Ecco perché sempre più spesso ci si interroga su come limitare l’impatto degli e-commerce sul pianeta.
Per comprendere come migliorare l’impatto ambientale degli acquisti online, bisogna partire dalla base e dal confronto con gli store fisici.
Ebbene, recenti ricerche dimostrano come i negozi fisici siano più inquinanti dell’alternativa in rete.

Nel 2020 il B2c Logistic Center è riuscito a quantificare i kg di CO2 equivalenti prodotti dagli store fisici e quelli on line, dimostrando come questi ultimi siano più sostenibili.
Risultati simili sono stati forniti da una ricerca del 2019 condotta dalla società di consulenza Oliver Wyman, anche in questo caso le emissioni di gas serra dei negozi sono maggiori rispetto a quelle prodotte dagli e-commerce.
Se da un lato le ricerche ci dicono che l’impatto ambientale dell’online sia minore rispetto a quello prodotto dagli store fisici, dall’altro non possiamo non fare i conti con l’inquinamento di tutta la filiera dell’online.

Gli effetti nocivi sull’ambiente provocati dal commercio online sono determinati da alcuni fattori, vediamoli nel dettaglio.
Innanzitutto, il packaging, il quale richiede una quantità sempre maggiore di imballaggi e l’uso della plastica.
Il Consorzio per il riciclo degli imballaggi di plastica Corepla ha mostrato come gli e-commerce sono rappresentativi del 15% della plastica immessa sul mercato.
Per limitare l’uso della plastica, le aziende dovrebbero utilizzare imballaggi realizzati con materiale riciclato, come quelli presenti sul portale di Rajapack, dove trovare una selezione di ottimi articoli prodotti con materiale riconvertito.
Rajapack è un’azienda da sempre attenta alla questione ambientale e alla messa in produzione di merci sostenibili.

Continuando nella nostra analisi, tra le cause di inquinamento degli store online, dobbiamo menzionare i data center e lo spazio web.
I prodotti, poi, una volta acquistati, vanno trasportati al destinatario.
I trasporti su strada continuano a rappresentare una fonte importante di inquinamento ambientale: secondo uno studio americano entro il 2050 ci sarà circa il 40% dei veicoli commerciali in più nel mondo.
Le consegne veloci nelle 24 ore, sempre più di tendenza tra i colossi dell’e-commerce, aggravano la situazione, tanto che il professore di logistica sostenibile del MIT di Boston, Josue Velazquez Martinez, ci dice che la consegna veloce richiede una mole di energia 3 volte superiore a quella standard.

La soluzione risiede nella cultura, nell’insieme dei valori che muovono non solo le persone, ma anche e soprattutto le aziende.
Alcune proposte sono più attuabili di altre, come l’impiego di veicoli commerciali elettrici, l’uso di packaging eco-sostenibili con materiale riciclato o l’hosting sostenibile, altre invece, come limitare le spedizioni veloci, richiedono un ripensamento del sistema economico globale e quindi molto più tempo.

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