Carabinieri Montebelluna

Inseguimento da film fino a Volpago: presa banda moldava dei furti in abitazione

I tre malviventi fermati sabato per un controllo a Nervesa, poi la rocambolesca fuga. Uno dei tre era già stato espulso dal territorio nazionale.

Inseguimento da film fino a Volpago: presa banda moldava dei furti in abitazione
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I Carabinieri di  Montebelluna hanno bloccato una banda di ladri dedita ai furti in abitazioni, nonché in ditte e cantieri edili.

Inseguimento da film fino a Volpago: presa banda moldava dei furti in abitazione

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Montebelluna hanno bloccato e identificato una banda di ladri dedita ai furti, per la maggior parte in abitazioni, nonché in ditte e cantieri edili. Al termine degli accertamenti è emerso che la batteria di predoni ha imperversato nell'area della Marca concentrando le proprie scorribande soprattutto in orario  notturno. I componenti del sodalizio criminale, alle 4 circa di sabato scorso, in zona Nervesa della Battaglia, a bordo di una Fiat Croma, si sono imbattuti in un posto di controllo da parte dei militari montebellunesi. Alla vista della vettura istituzionale si sono dati ad una rocambolesca fuga durata diversi chilometri.

La rocambolesca fuga terminata in centro a Volpago

L'arrivo di una seconda autoradio in ausilio da Montebelluna ha permesso di serrare completamente la strada e bloccare i malviventi all'altezza del centro di Volpago del Montello. Dalla successiva perquisizione del veicolo sono emersi numerosi arnesi da scasso, due coltelli ed alcune bottiglie di vino pregiato appena trafugato. I tre sono stati quindi identificati rispettivamente in B.G. 33enne, T.I. 32enne e D.D. 17enne, tutti di origine moldava, pluripregiudicati per reati predatori ed in Italia senza fissa dimora.

Uno dei tre era già stato espulso

All'esito delle investigazioni è stato appurato inoltre che uno di loro era già stato materialmente espulso dal territorio nazionale nel giugno scorso grazie ad una sentenza del Tribunale di Venezia; che disponeva il reimpatrio dell'uomo in sostituzione della reclusione in carcere per aver commesso in passato numerosi reati. Trovandosi quindi illegalmente in Italia, è stato tratto in arresto e accompagnato in Tribunale a Treviso per la celebrazione del rito direttissimo. I due complici invece sono stati deferiti a piede libero all'Autorità giudiziaria per i reati di ricettazione, possesso di arnesi da scasso e di armi, resistenza a pubblico ufficiale in concorso nonché accompagnati all'ufficio immigrazione della Questura di Treviso per la notifica di un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale.

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