Il caso

Facoltà di Medicina a Treviso, Zaia: "Coi ministri ci vedremo in tribunale"

Il Governatore deciso: "Noi non indietreggiamo di un millimetro".Intanto aumentano le firme dei sindaci trevigiani sotto al documento pro facoltà.

Facoltà di Medicina a Treviso, Zaia: "Coi ministri ci vedremo in tribunale"
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Gli aggiornamenti di oggi, 16 giugno 2020, dalla sede della Protezione Civile di Marghera.

Il bollettino

Sono 826.715 i tamponi effettuati (9713 in più rispetto a ieri). In isolamento ci sono 796 persone (-51). I positivi sono 19.221 mentre i ricoverati in area non critica sono 268, di cui solo 36 sono Covid. Le terapie intensive sono 12 di cui solo uno Coronavirus che si è ripositivizzato. I morti sono 1982 di cui 1413 in ospedale. I dimessi sono 3503 mentre i nati sono 90. Così commenta il Presidente Zaia:

“Non voglio inquietare nessuno ma ho l’obbligo di dire come stanno le cose. Dall’apertura di bar e ristoranti, c’è sempre una curva in calo rispetto ai positivi ma c’è meno pendenza: stanno calando ma con una progressione inferiore.

La riapertura delle scuole

Grande attesa per le linee guida sulla riapertura delle scuole:

“Rispetto a questo, oggi contavo di portarvi le linee guida per le scuole: c’è ancora un aggiustamento ma conto di darvi qualche novità nelle prossime ore ma non oggi. Sono linee guida che semplificano molto la vita di bimbi, studenti e docenti ma c’è ancora qualche discussione riguardo al alcuni aspetti: dobbiamo trovare una soluzione unica sulla quale si può ragionare”

La Facoltà di Medicina a Treviso

Continua il dibattito con Roma per la Facoltà di Medicina a Treviso, decisione che verrà impugnata nelle prossime ore:

“Dopo lunga e approfondita discussione con ministri Boccia, Speranza e Gualteri ci vedremo in tribunale. Noi non indietreggiamo di un millimetro: hanno detto che abbiamo sbagliato tutto ma l’Università a Treviso decolla. Non è fatto contro nessuno ma vuol dire consolidare un percorso già iniziato: abbiamo 8 reparti retti da primari che sono docenti universitari, all’interno ci sono specializzandi che si formano lì e tra 10 mesi ci sarà l’ospedale con 800 posti letto e sarà come riferimento di Ospedale del futuro. Letti ad alta specializzazione, grandi tecnologie e grandi diagnostiche: in questo contesto ci va l’Università con il suo campus.”

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E’ la “risposta ad un bisogno del territorio“: la programmazione è a posto, non è un’azione “di prova muscolare” e i 6 milioni di euro usati a garanzia sono stati presi dai 9 miliardi del Fondo Sanitario Regionale.

Sul tema si è espresso nuovamente anche il sindaco di Treviso e presidente Anci Veneto, Mario Conte, che ha giudicato incomprensibile l'atteggiamento del Governo:

«Non capiamo l’atteggiamento del Governo che sta negando al Veneto, a Treviso e a centinaia di aspiranti medici la possibilità di formarsi nella Marca, Siamo a fianco della Regione e del Presidente Zaia in questa partita: l’Università rappresenta una grande possibilità di sviluppo per Treviso nella sua nuova dimensione universitaria oltre che la sede perfetta per un polo accademico e di ricerca di eccellenza quale sarà la nuova Cittadella della Salute».

Le case di riposo

Quando ti scotti con l’acqua calda, hai paura anche della fredda: si tratta di categorie a rischio e, dopo aver visto cosa è successo in alcuni centri che ospitano anziani e disabili, è chiaro che il legislatore ha chiesto la massima attenzione. Io sono convinto che le linee guida debbano essere allentate, sennò avremo ospiti che non avranno più problemi di Coronavirus ma psicologici e comportamentali, nel caso dei disabili. In via di autotutela, molti centri preferiscono evitare di riaprire: io spero che con queste nuove linee guida si vada all’apertura. Se tutti ragioniamo per autotutela, l’anziano muore di fame e solitudine: da qui all’estremo opposto c’è la via del buon senso.”

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