Pro loco Castelfranco, il direttivo si è dimesso: "Bisogna guardare oltre e fuori dal Castello"
Ieri sera il congedo del consiglio esecutivo, a fine mandato. Nessuno si ricandiderà, Pinto: "Pesano i problemi avuti con l'Amministrazione comunale".
di Alessandro Lanza
Intervista all'ormai ex presidente della Pro loco di Castelfranco, che si è dimesso con gli altri 6 membri del Consiglio esecutivo. Nessuno si vuole ricandidare.
Visione troppo "castellocentrica"?
Si chiama Castelfranco, ok. Ma l'eccessiva visione "castellocentrica" di questi anni, sostengono alcuni, è stata uno dei principali motivi di frizione avuti dalla Pro loco castellana con l'attuale (e in scadenza) Amministrazione comunale guidata da Stefano Marcon. E ora che il Consiglio esecutivo dello stesso sodalizio - 6 membri più il presidente - ha dato in blocco le dimissioni, di natura tecnica e "fisiologica" essendo arrivati, addirittura con proroga Covid, a fine mandato, l'augurio dell'ormai ex presidente, Roberto Pinto, è proprio quello che "chi verrà dopo possa guardare oltre e fuori dal Castello".
Il messaggio sui social
"Dopo aver approvato il bilancio consuntivo 2019 con un ottimo risultato, io insieme a tutti i consiglieri della Pro Loco abbiamo rassegnato le dimissioni. In questo momento ci sentiamo di ringraziare tutti i soci e tutti i volontari che hanno reso possibile le oltre venti manifestazioni organizzate in questi tre anni di mandato. Il mio più sentito ringraziamento ai consiglieri che mi hanno supportato e sopportato. Questa esperienza, durissima per certi versi, mi ha sicuramente arricchito come persona e mi ha fatto capire come il mondo del volontariato rappresenti un valore inestimabile per la nostra società. Non mi resta che augurare ogni bene a chi avrà voglia di prendere il nostro posto. Lunga vita alla Pro Loco. W Casteo".
E' questo il post di saluto del presidente dimissionario Pinto, pubblicato proprio ieri sera, lunedì 6 luglio 2020, dopo l'ultima riunione del consiglio. In cui si è fatto anche un bilancio delle attività svolte nei tre anni in carica.
"Anzitutto diciamo che lasciamo una Pro loco sana, con un avanzo di bilancio nel 2019 di 7mila euro: un motivo di orgoglio per tutti - ha commentato Pinto - Quanto alle manifestazioni organizzate, siamo sicuramente legati agli eventi storici, ma soprattutto sentiamo nostro il Premio "Cittadino dell'anno" organizzato negli ultimi due anni. Ci auguriamo che chi verrà dopo di noi possa portarlo avanti. Altro motivo di orgoglio è il fatto di non aver mai detto di no alle collaborazioni che ci venivano sottoposte, al di là di ogni colore politico".
Il difficile rapporto con l'Amministrazione comunale
E il tasto della politica è sicuramente ancora dolente per l'ex presidente e i consiglieri dimissionari.
"Ripeto, le dimissioni sono un fatto tecnico, eravamo decaduti già a marzo e c'è stata una proroga del mandato legata al Covid", spiega Pinto.
Certo, però il fatto che nessuno degli attuali consiglieri abbia voluto ricandidarsi lasciando campo libero a nuovi soggetti ancora da identificare, la dice lunga sui rapporti non certo sereni avuti con l'Amministrazione comunale negli ultimi anni.
"Non c'è dubbio, il motivo è senz'altro quello, inutile girarci intorno - conferma l'ex presidente - Il problema principale avuto con questa Giunta è stato la mancanza di fiducia nei nostri confronti, motivata da una visione che ritengo ormai superata e sbagliata della Pro loco come mero 'braccio esecutivo' della politica".
E l'esempio, recentissimo, secondo Pinto, sta nell'organizzazione della rassegna estiva "Notti magiche" all'arena aperta del Teatro Accademico.
"Un cartellone ricco di eventi, senz'altro, ma noi della Pro loco non siamo stati minimamente coinvolti - sottolinea Pinto - Possibile che, in una rassegna di questo tipo, non ci fosse spazio per un paio almeno di eventi targati Pro loco?".
Nessuno ancora all'orizzonte per il ricambio...
E mentre si spera che presto all'orizzonte compaia qualcuno disposto a farsi carico dell'associazione, Pinto torna sul tema chiave del rapporto - a suo dire sbilanciato - tra centro e borghi riguardo all'organizzazione di eventi.
"E' indubbio che in questi anni ci siano state tante attività concentrate in centro e meno in periferia - conclude Pinto - Castelfranco non è solo il castello e piazza Giorgione, per quanto importanti, ci sono un sacco di zone e borghi che sono in difficoltà e, specialmente in questo momento di crisi, proporre eventi diffusi sul territorio sarebbe l'ideale. Noi come Pro loco abbiamo sempre cercato di coinvolgere i vari borghi, altri molto meno".
E qui un'ultima considerazione sulla recente definizione di Castelfranco, limitatamente a bar e cicchetterie, come "isola felice", una visione che Pinto ritiene "troppo ottimistica".
"Credo sia un messaggio distorto, pur comprendendo la buona fede con cui è stato lanciato. Tra la necessità di ottimismo e un sano realismo, c'è una bella differenza! Ripeto, Castelfranco non è solo centro e piazza, dove magari i riscontri sono effettivamente migliori. Fuori di lì io vedo una grande sofferenza delle attività commerciali".