Delitto Elisa Campeol, niente processo per il killer: "Capace di intendere ma non di volere"
Si va verso il proscioglimento del 34enne Fabrizio Biscaro, affetto da disturbi della personalità, e il ricovero in una struttura protetta.
La perizia dello psichiatra "scagiona" Fabrizio Biscaro, il 34enne che uccise - reo confesso - Elisa Campeol su una spiaggetta sul Piave. Un dolore che si rinnova per la famiglia.
Delitto Elisa Campeol, niente processo per il killer
Una perizia che, per chi le voleva bene e la conosceva, è come un'altra coltellata. "Non era padrone del proprio volere": questo infatti il responso del consulente del Gip su Fabrizio Biscaro, il 34enne che lo scorso 23 giugno uccise - accoltellandola a morte - Elisa Campeol, 35enne di Pieve di Soligo.
"Capace di intendere ma non di volere", recita la perizia dello psichiatra sul reo confesso del delitto avvenuto in una spiaggetta sull'Isola del Mort, a Moriago della Battaglia. Il che significa che l'ex operaio di Col San Martino quasi certamente non andrà a processo per il femminicidio commesso.
La relazione dell'esperto ora tornerà nelle mani del Pubblico ministero, Gabriella Cama, che dovrebbe a questo punto prosciogliere l'indagato. Resta la pericolosità sociale del soggetto, per cui si dovrebbero aprire le porte di un Rems, un'apposita residenza sorvegliata (in sostanza l'evoluzione del vecchio manicomio criminale), dove il 34enne verrà curato.
Un dolore che, alla luce di quest'ultima evoluzione, si rinnova per la famiglia della povera Elisa: un delitto, il suo, destinato a rimanere sostanzialmente impunito. La perizia ha rilevato che Biscaro è affetto da disturbi della personalità, tali da averlo indotto a commettere l'omicidio senza tuttavia essere padrone della propria volontà.