Ergastolo per Sergio Miglioranza, uccise la moglie e un'amica nel rogo della sua casa per riscuoterne l'assicurazione
Nell'incendio del 10 giugno 2020 morirono Franca Fava e Fiorella Sandre. Per il 72enne imposto anche l'isolamento diurno per un anno e un maxi risarcimento alla figlia e alla nipote della Sandre
La Corte d'Assise di Treviso, nel corso della giornata di ieri, martedì 4 giugno 2024, ha condannato all'ergastolo in primo grado il 72enne Sergio Miglioranza, accusato di aver ucciso la moglie Franca Fava e l'amica Fiorella Sandre nel rogo della sua casa, messo in atto a Castagnole di Paese, lo scorso 10 giugno 2020, per riscuotere i premi dell'assicurazione.
Ergastolo per Sergio Miglioranza
Ergastolo e isolamento diurno ai domiciliari per un anno. E' questo che la Corte d'Assise di Treviso, in primo grado, ha sentenziato nella giornata di ieri, martedì 4 giugno 2024, in merito alla posizione del 72enne Sergio Miglioranza, a processo per il rogo della sua casa, a Castagnole di Paese, nel quale morirono la moglie Franca Fava, di 68 anni, e Fiorella Sandre, 72 anni.
Sergio Miglioranza e la moglie Franca Fava
Fiorella Sandre
Uccise la moglie e un'amica nel rogo della sua casa
Miglioranza, dall’avvocato Rossella Martin, doveva rispondere delle accuse di omicidio volontario premeditato e truffa alle assicurazioni. L'incendio della sua abitazione, avvenuto lo scorso 10 giugno 2020, gli avrebbe permesso di riscuotere dall'assicurazione un importo tale di ripianare alcuni suoi debiti.
Durante le indagini è stato dimostrato come l'indagato avesse agito non semplicemente con dolo, ma addirittura con dolo intenzionale. Le perizie infatti hanno documentato però la premeditazione del gesto attraverso la predisposizione di inneschi e combustibile attorno all'immobile e il blocco di un'uscita al pian terreno che sarebbe stata utile alla moglie e all'amica per mettersi in salvo. Inevitabile per entrambe la morte per asfissia.
Oltre all'ergastolo, il giudice ha anche deciso per un risarcimento di 150mila euro alla figlia della Sandre, 100mila alla nipote.
Il pubblico ministero Anna Andreatta aveva richiesto di modificare la misura cautelare dai domiciliari all’arresto in carcere, ma la Corte d'Assise non ha accolto l'istanza. Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro 90 giorni. L'avvocato di Miglioranza ha preannunciato che ricorrerà in appello.