Omicidio Vincenza Saracino, due mesi senza verità: gli ultimi passi della 50enne fino all'appuntamento fatale
Dall'assassinio avvenuto lo scorso 3 luglio non sono emerse alcune novità. Gli inquirenti proseguono nelle indagini col massimo riserbo al fine di trovare prove schiaccianti che permettano di identificare con certezza il killer
Con la giornata di oggi, martedì 2 settembre 2024, sono trascorsi esattamente due mesi dal tragico delitto in cui ha perso la vita Vincenza Saracino, 50enne trovata morta lo scorso 3 luglio all'esterno di un casolare abbandonato a Preganziol. Nonostante stiano proseguendo le indagini dei Carabinieri, sulle quali resta massimo riserbo, sul caso della commessa del sexy shop De Sade, uccisa con quattro coltellate a circa 300 metri da casa, non è emersa ancora alcuna verità. La caccia al killer, infatti, resta aperta e per individuarlo gli inquirenti si stanno focalizzando soprattutto su conoscenti di Vincenza o clienti del luogo di lavoro della 50enne.
In attesa di importanti novità sul giallo di Preganziol, ricostruiamo visivamente e nel dettaglio gli ultimi spostamenti di Vincenza Saracino poco prima di raggiungere il casolare in via Maleviste dove si è consumato il suo brutale assassinio.
La strada che ha percorso Vincenza Saracino prima dell'omicidio
Per gli inquirenti, fin dall'inizio, è stato fondamentale chiarire gli ultimi spostamenti della 50enne fino al momento del tragico omicidio.
Il Sexy Shop dove lavorava Vincenza
Il supermercato Iperlando
Vincenza, stando alla ricostruzione dei fatti, alle 17,15 è uscita dal sexy shop De Sade che gestiva insieme al marito Fabio Stefanato per dirigersi con una city bike elettrica azzurra verso il supermercato Iperlando situato in via Europa.
Dopo aver fatto la spesa, la 50enne originaria di Molfetta (provincia di Bari, Puglia) ha percorso altri tre chilometri in bici lungo via Baratta nuova, via Baratta vecchia, via Bacchina ed è arrivata al bar-tabaccheria La Perla, in località Settecomuni, per comprare delle sigarette.
Uscita dal locale, intorno alle 18,15, si è quindi diretta verso casa.
Ma prima di raggiungere la sua abitazione in via Vicinale di San Vitale, Vincenza ha svoltato a sinistra in via Maleviste, dove ha raggiunto il casolare abbandonato nel quale si è consumato il delitto.
Da quel momento, il marito Fabio Stefanato non ha più avuto alcuna notizia della moglie, motivo per il quale ha lanciato una denuncia di scomparsa. Il corpo senza vita di Vicenza Saracino è stato rinvenuto circa 24 ore dopo l'allarme alle Forze dell'ordine. La 50enne è stata trovata con trovata dissanguata a seguito di due fendenti alla mandibola e uno al collo.
IL TRAGITTO COMPLETO:
A quel punto sono partite le indagini, affidate al nucleo investigativo dei carabinieri coordinato dal pubblico ministero Giovanni Valmassoi, per cercare di risalire all'identità dell'omicida. Come da prassi, oltre a tutti i dettagli repertati sulla scena del crimine, sono stati analizzati i filmati di videosorveglianza dell'area e i tabulati telefonici del cellulare di Vincenza. Gli oggetti trovati vicini al cadavere sono stati borsa della spesa, il cellulare, la borsetta e la bicicletta.
Fin da subito è stata esclusa l'ipotesi di una rapina finita male, così come è stato rimosso dalla lista degli indagati anche il marito Fabio che secondo i Carabinieri è "al di sopra di ogni sospetto". Lui è stato il primo a contattare le Forze dell'ordine segnalando la scomparsa e nel corso delle indagini è stato molto collaborativo.
Secondo gli inquirenti, è possibile che la vittima conoscesse il suo assassino. Il loro lavoro, infatti, si sarebbe focalizzato sui conoscenti e sui clienti del sexy shop in cui lavorava Vincenza. Dettagli importanti sul caso sono arrivati inoltre dall'autopsia eseguita sulla salma della 50enne, il cui funerale è stato celebrato a Canizzano lo scorso 17 luglio 2024.
Le tracce del Dna del presunto killer, infatti, sarebbero state rinvenute sotto le unghie di Vincenza. Questa prova potrebbe risultare decisiva per risalire all'identità di chi l'ha accoltellata. Al momento, però, dopo due mesi dall'accaduto non si hanno ancora novità sul giallo di Preganziol. Gli inquirenti mantengono il segreto massimo sulle indagini, alla ricerca di altrettante prove per incastrate l'autore di questo efferato omicidio.