Proseguono le indagini

Ferito da colpi di pistola a Chiarano, trovata polvere da sparo sul giubbotto del 33enne indagato per tentato omicidio

Kikiqui Hajdin, originario del Kosovo, è stato colpito alla gamba e all'addome lo scorso 7 marzo 2024: i Carabinieri fin da subito avevano fermato un connazionale 33enne

Ferito da colpi di pistola a Chiarano, trovata polvere da sparo sul giubbotto del 33enne indagato per tentato omicidio
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Al termine degli accertamenti eseguiti dal Ris di Parma, sono state individuate tracce di polvere da sparo sul giubbotto di, Edmon Balaj 33enne kosovaro indagato per tentato omicidio di Kikiqui Hajdin, ferito da colpi di pistola a Chiarano lo scorso 7 marzo 2024.

Spari in strada a Chiarano, 37enne ferito a una gamba e all'addome

La mattina del 7 marzo 2024, Kikiqui Hajdin, 37enne di origini kosovare, è stato colpito da due proiettili alla gamba sinistra e all'addome mentre camminava per strada a pochi metri da casa sua, in via Tabacchi a Fossalta Maggiore, frazione di Chiarano.

Poco prima delle 8, il 37enne, che si stava dirigendo a lavoro, è stato vittima di un agguato a pochi passi dalla sua auto. Dopo gli spari ha tentato di trascinarsi verso al sua abitazione dove vive da qualche anno con la compagna e i figli.

Dopo un'attenta indagine da parte dei carabinieri, nella mattina dell'8 maggio 2024 è stato arrestato in una casa a Salgareda Edmon Balaj, un 33enne connazionale della vittima, ritenuto aggressore di Kikiqui Hajdin.

Al kosovaro (già soggetto a un mandato di arresto per scontare una pena di 5 anni e 4 mesi di reclusione emesso dal Tribunale di Venezia nel 2022, per vari reati legati alla violenza personale e al possesso illegale di armi e droghe), i militari dell'Arma hanno notificato un avviso di garanzia per il tentato omicidio.

Trovata polvere da sparo sul giubbotto del 33enne

Nel corso della giornata di lunedì 7 ottobre 2024, è giunta una novità importante nelle indagini svolte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Treviso.

Secondo il referto del RIS di Parma, ai quali erano stati affidati gli accertamenti su incarico del p.m., sul giubbotto sequestrato lo scorso 8 maggio in casa del 33enne sono state esaltate tracce di polvere da sparo chimicamente compatibile con quella trovata sui bossoli repertati sulla scena del crimine.

Il risultato conseguito grazie al metodo tecnico-scientifico consentirà, quindi, agli inquirenti di aggiungere un tassello fondamentale all'accertamento della verità su quanto accaduto quella mattina di marzo nel piccolo comune della Marca trevigiana.

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