Lorenzo ucciso dopo la discoteca: coltelli nascosti fuori per eludere i controlli. Trovata un’arma in un fosso
Sebbene sull’oggetto non siano presenti evidenti tracce ematiche, il luogo del rinvenimento e le caratteristiche del coltello lo rendono verosimilmente compatibile con l’aggressione

Un’aggressione pianificata con freddezza, coltelli nascosti all’esterno per evitare i controlli con metal detector, un'agguato scattato dopo l’espulsione dal locale. È questo lo scenario ricostruito dagli inquirenti sulla tragica notte tra sabato 3 e domenica 4 maggio 2025, quando Lorenzo Cristea, 20 anni, è stato ucciso a coltellate davanti alla discoteca "Playa Loca" di Castelfranco Veneto. Un altro giovane, Alessandro Bortolami di Zero Branco, è stato ferito gravemente ma è ora fuori pericolo. Due giovani sono stati arrestati per omicidio volontario in concorso.
Lorenzo ucciso dopo la discoteca
Lorenzo, un operaio di Trebaseleghe, è morto sotto i fendenti sferrati con un’arma bianca. Le indagini hanno rivelato che i due sospettati — Taha Bennani, 22 anni, e Badr Rouaji, 19 — avevano lasciato i coltelli fuori dal locale per eludere i controlli. Dopo essere stati allontanati dal locale per una lite con il gruppo di Cristea, avrebbero recuperato le armi e atteso il momento per colpire.

Un coltello trovato in un fosso: possibile arma del delitto
Nel corso delle indagini, proseguite anche nella giornata di mercoledì 7 maggio 2025, i militari della Compagnia di Castelfranco Veneto hanno rinvenuto un coltello da cucina con una lama di circa 10 cm, nascosto tra la vegetazione in un fosso lungo via Pagnana, poco distante dal parcheggio in cui i due sospetti erano stati fermati. L’arma è stata individuata grazie all’uso di un metal detector.

Sebbene sull’oggetto non siano presenti evidenti tracce ematiche, il luogo del rinvenimento e le caratteristiche del coltello lo rendono verosimilmente compatibile con l’aggressione. Il coltello è stato immediatamente sequestrato e, su disposizione della Procura della Repubblica, nella persona del PM Giulio Caprarola, sarà sottoposto nei prossimi giorni ad accertamenti tecnici presso il RIS di Parma.
Il video-testimone e le accuse aggravate
Il ritrovamento segue altre prove già acquisite dagli inquirenti, tra cui un video girato da un testimone oculare che mostra momenti della rissa. Si vedono chiaramente i gruppi fronteggiarsi, le auto ferme ai lati della carreggiata, e un oggetto brillante — probabilmente un coltello — agitato durante lo scontro. La visione del filmato e le dichiarazioni di uno dei feriti, Antonio Pepe, hanno rafforzato il quadro accusatorio nei confronti di Bennani e Rouaji.

I due, entrambi di Montebelluna, sono accusati di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, tentato omicidio, rissa aggravata, lesioni personali e porto illegale di arma. I rispettivi legali hanno già fatto sapere che probabilmente si avvarranno della facoltà di non rispondere.
Ecco alcuni frame del video:






Denunciati anche gli amici della vittima
Intanto, i sette amici di Lorenzo Cristea sono stati denunciati per rissa aggravata, poiché anche loro coinvolti nello scontro fisico. La dinamica confermata dalle immagini e dalle testimonianze mostra infatti violenze reciproche tra i gruppi, culminate però in un’aggressione letale.