Nuova vita

Uccise il padre per salvare la madre: ora vive a Treviso e lavora con l’imprenditore Paolo Fassa

Dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale di Torino: per la Cassazione agì in legittima difesa putativa. Oggi Alex ha 22 anni e una nuova vita nel Trevigiano

Uccise il padre per salvare la madre: ora vive a Treviso e lavora con l’imprenditore Paolo Fassa

È diventata definitiva l’assoluzione di Alex Pompa, oggi Alex Cotoia, il giovane che il 30 aprile 2020, a soli 18 anni, uccise il padre Giuseppe Pompa per difendere la madre durante l’ennesima lite domestica.

Come raccontato dal nostro portale nazionale News Prima, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale di Torino, rendendo irrevocabile la sentenza d’appello bis che aveva assolto il ragazzo dall’accusa di omicidio volontario.

“Alex ora può cominciare a vivere”, ha commentato l’avvocato Claudio Strata, uno dei suoi difensori insieme a Enrico Grosso.

La decisione definitiva della Cassazione

In primo grado, Alex era stato assolto per legittima difesa, ma la Corte d’Assise d’Appello di Torino nel dicembre 2023 aveva ribaltato la decisione condannandolo a sei anni e due mesi di reclusione.

Alex Pompa col suo legale
Alex Cotoia col suo legale

Nel luglio 2024 la Cassazione aveva annullato quella condanna disponendo un nuovo processo d’appello, che nel gennaio successivo aveva nuovamente assolto il giovane. L’ultimo ricorso della Procura è stato ora respinto, chiudendo così un iter giudiziario durato oltre cinque anni.

I giudici hanno riconosciuto la legittima difesa putativa: Alex non agì per rabbia o vendetta, ma convinto che la madre e il fratello fossero in pericolo. “Si è difeso fino a quando ha constatato che il padre era inerme”, si legge nelle motivazioni.

Una nuova vita nel Trevigiano

Dopo anni di udienze e attesa, Alex Cotoia ha trovato serenità lontano dal Piemonte. Oggi vive in provincia di Treviso, dove lavora per l’imprenditore Paolo Fassa, fondatore del gruppo Fassa Bortolo, che ha voluto offrirgli un impiego stabile e una seconda possibilità.

Nel frattempo ha conseguito la laurea triennale in Scienze della Comunicazione, lavorando come portiere d’albergo per mantenersi agli studi. Ora, a 22 anni, può davvero lasciarsi alle spalle un passato segnato dalla violenza e dall’incubo giudiziario.