Dal 1° gennaio 2026 cambiano le tariffe della sosta in città a Treviso. La giunta ha approvato il nuovo piano che ritocca verso l’alto i costi degli stalli blu, modifica gli abbonamenti e introduce un cambiamento che toccherà da vicino molti automobilisti: anche la fascia 13-15 diventerà a pagamento.
Le nuove tariffe: zona per zona
I parcheggi interni alle mura vedranno i rialzi più significativi. La zona A, quella del cuore del centro, passerà da 2 euro a 2,50 euro l’ora. La zona B salirà a 2 euro l’ora, mentre la più esterna zona C si assesterà a 1,30 euro – con un ulteriore aumento a 1,50 euro previsto entro un anno. Crescono anche le tariffe giornaliere e gli abbonamenti, dai residenti agli operatori fino alle categorie “light”.
Ecco il documento ufficiale con i nuovi importi validi dal 2026:

Con il nuovo piano torna inoltre a pagamento il park Cantarane e, una volta completati i lavori, anche il Miani Park. L’unica fascia che resta gratuita sarà quella notturna, prima delle 8 e dopo le 20.
Cambia anche la gestione: Smart Parking Systems al posto di Apcoa
Dopo anni di proroga, da metà marzo 2025 la gestione della sosta non è più affidata ad Apcoa ma alla società Smart Parking Systems. Il nuovo gestore ha già attivato un primo punto informativo provvisorio a Ca’ Sugana, mentre la sede definitiva è stata individuata in via Carlo Alberto 55/A, con orari di apertura dal lunedì al venerdì.
Il progetto complessivo riguarda 2.850 stalli, con possibilità di estensione a 3.000. Entro settembre 2025 l’intero parco dei parcometri verrà sostituito con dispositivi di ultima generazione: display a colori, sensori radar-magnetici e pagamenti accettati anche con bancomat e carte di credito.
Nei primi 60 giorni è prevista una fase di test in via Toniolo con 30 sensori e un parcometro pilota. Se i collaudi andranno bene, il sistema verrà esteso in tutta la città.
Il Comune motiva così gli aumenti: «È stato avviato un processo di benchmarking con i Comuni contermini e quelli capoluogo con caratteristiche simili. La revisione tariffaria permette di mantenere il livello del servizio senza gravare sulla collettività non utilizzatrice».