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Conservatorio Steffani
"Ripartire dalla musica": commozione al concerto dedicato al personale medico dell'ospedale di Castelfranco - VIDEO e GALLERY
Diverse testimonianze toccanti ieri sera a Villa Barbarella. Dalla Barba: "Vidi il sorriso del primario e capii che ce l'avremmo fatta".
di Alessandro Lanza
Diversi momenti toccanti nella serata di ieri dedicata al personale medico del San Giacomo di Castelfranco.
Ripartire anche dalla cultura
Un bisogno di ripartire non solo economico, ma anche e soprattutto culturale. Senza dimenticare il recente passato, ovvero i drammatici mesi dell'emergenza Covid-19 negli ospedali e il sacrificio di tanti medici, infermieri e non solo per andare avanti e aiutare i malati. Si può riassumere così il senso della serata di ieri, mercoledì 15 luglio 2020, a Villa Barbarella, con il concerto dei "10 Years of mac saxophone quartet", dedicato proprio al personale dell'ospedale San Giacomo di Castelfranco. "Il grande cuore della sanità", è stato il titolo dell'evento, che ha visto la partecipazione (e gli interventi) di diverse autorità civili, militari ed ecclesiastiche. Presenti tra gli altri il sindaco, Stefano Marcon, il prefetto, Maria Rosaria Laganà, dell'assessore regionale Federico Caner e del vescovo di Treviso, monsignor Michele Tomasi.
"Vidi il sorriso del primario e capii che ce l'avremmo fatta"
Prima del concerto omaggio, che si è caratterizzato anche per essere il primo del quartetto post lockdown, ha preso la parola il neo presidente dei "padroni di casa", il Conservatorio Steffani, Nicola Claudio, alla sua prima vera uscita pubblica nel nuovo incarico:
"Sono orgoglioso di questa nomina - ha detto - E' un'epoca di grandi cambiamenti e penso che il Conservatorio, fedele alla sua vocazione, debba fare di tutto per attivare nuove sinergie. La tradizionale vitalità dell'istituto va valorizzata".
Poi una suggestione, vista il suo ruolo in Rai Cinema (è presidente del Cda): "Un film sulla vita del Giorgione con colonna sonora del Conservatorio? Ci si può pensare". L'assessore Caner nel suo intervento ha sottolineato invece come "nella sanità, al di là di tutti i macchinari che si possono comprare, la differenza la fanno le persone e il loro saper lavorare anche in condizioni estreme, come è successo durante l'emergenza". Particolarmente toccante la testimonianza del direttore sanitario dell'Ulss2, Livio Dalla Barba, che si è commosso ricordando i drammatici momenti del primo focolaio di Coronavirus nel reparto di Geriatria dl Ca' Foncello:
"Certe immagini non le dimenticherà mai, ad esempio quando fummo costretti a isolare il reparto con dentro malati e personale medico. La mattina dopo, entrando, il primario mi accolse con un sorriso e lì capii che ce l'avremmo fatta! Non lo dimenticherò mai".
La testimonianza di chi è stato "in trincea"
Ma altrettanto toccante è stata la testimonianza di chi ha lavorato "in trincea" proprio al San Giacomo: la dottoressa Nadia Cavalli, coordinatrice infermieristica del reparto Covid dell'ospedale castellano, e Sabina Villalta.
"In quel momento abbiamo tutti unito le forze, lo spirito di collaborazione e il gioco di squadra hanno fatto la differenza", hanno detto nel ricevere un omaggio.
Poi, dopo l'intervento anche del sindaco Marcon, spazio alla musica con un variegato repertorio che alla fine ha incluso anche un doveroso omaggio al maestro Ennio Morricone, recentemente scomparso.
