Una prima svolta

Si sblocca la crisi Benetton: contratto di solidarietà della durata di sei mesi per il 40% della forza lavoro

Una prima risposta dei lavoratori potrebbe arrivare dalle assemblee di fabbrica in programma oggi, martedì 16 luglio 2024

Si sblocca la crisi Benetton: contratto di solidarietà della durata di sei mesi per il 40% della forza lavoro
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Dopo l'approvazione del bilancio 2023, con perdite per 230 milioni di euro, e l'uscita della famiglia Benetton dal cda di Benetton Group, si sblocca la crisi: proposto per le sedi nel Trevigiano un contratto di solidarietà della durata di sei mesi per il 40% della forza lavoro.

Si sblocca la crisi Benetton: contratto di solidarietà

Sembrerebbe essersi sbloccata la crisi del gruppo Benetton nei confronti dei sindacati sugli interventi sull'occupazione per far fronte alle difficoltà economico-finanziarie del colosso trevigiano dell'abbigliamento.

Proprio ieri, lunedì 15 luglio 2024, si è tenuto il terzo incontro tra le parti dall'insediamento del nuovo amministratore delegato del gruppo dei Colori Uniti, Claudio Sforza, il 18 giugno scorso.

Focus dell'evento: l'utilizzo dei contratti di solidarietà. La nuova proposta dell'azienda consisterebbe in una riduzione pari al 20% medio delle ore lavorate per un periodo di sei mesi, da "spalmare" su circa il 40% del migliaio di impiegati, amministrativi e commerciali delle sedi di Ponzano Veneto e di Castrette di Villorba.

La procedura non dovrebbe riguardare i 300 operai addetti al magazzino, a quello dell'e-commerce e all'imballaggio. La percentuale di diminuzione dell'orario potrebbe variare in base ai singoli casi e alle specifiche esigenze organizzative.

Le assemblee di fabbrica in programma oggi, 16 luglio

Un primo parere da parte dei diretti interessati, ovvero i lavoratori, potrebbe arrivare in seguito alle assemblee di fabbrica in programma per oggi, martedì 16 luglio 2024.

Attiva la partecipazione del nuovo Amministratore Delegato Sforza nella riunione di ieri, dove ha voluto ribadire ed instaurare un solido dialogo diretto con i rappresentanti dei dipendenti.

Claudio Sforza

Non ci sarebbe, in questo momento, il bisogno di esuberi strutturali. Il ricorso al nuovo piano di solidarietà confermerebbe proprio la scongiura di qualsiasi taglio al personale.

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