Treviso

Arrestato per associazione per delinquere di stampo mafioso, rapina ed estorsione percepiva il reddito di cittadinanza

Si tratta di un siciliano pluripregiudicato residente nella Marca

Arrestato per associazione per delinquere di stampo mafioso, rapina ed estorsione percepiva il reddito di cittadinanza
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Una vicenda che ha davvero dell'incredibile quella che arriva dalla Marca trevigiana. Un uomo, già arrestato per reati gravissimi è stato beccato dalla Finanza come percettore del reddito di cittadinanza.

Arrestato per associazione per delinquere di stampo mafioso, rapina ed estorsione percepiva il reddito di cittadinanza

Ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito, e nel rispetto dei diritti dell’indagato (che, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, è da presumersi innocente fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza), si rende noto che le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno denunciato un pluripregiudicato, che percepiva da anni il Reddito di Cittadinanza senza averne titolo, per un importo complessivo di circa 20mila euro.

Gli accertamenti hanno preso il via dal costante monitoraggio delle misure assistenziali che vengono erogate nella Marca, tramite il quale è stata individuata una persona, di origini siciliane, che percepiva dal 2019 il Reddito di Cittadinanza, pur essendo gravato da diversi precedenti, tra i quali l’arresto nel 2014 per associazione per delinquere di stampo mafioso, rapina ed estorsione.

Gli approfondimenti dei finanzieri della Compagnia di Conegliano hanno fatto emergere molteplici falsità nella domanda presentata per ottenere la misura: nella documentazione inviata all’INPS, infatti, erano state del tutto omesse, oltre alle informazioni circa le pendenze penali del richiedente, anche quelle riguardanti il possesso di quote di partecipazione in una società, la titolarità di diversi terreni e di cinque auto.

A fronte delle irregolarità individuate, il responsabile è stato segnalato, oltre che alla Procura della Repubblica di Treviso, per i profili penali emersi, anche agli uffici competenti dell’INPS, per il recupero delle somme indebitamente erogate.

L’attività costituisce ulteriore testimonianza dell’impegno profuso dalla Guardia di Finanza di Treviso nella salvaguardia dell’efficace gestione delle risorse pubbliche e a contrasto dell’indebito accesso a prestazioni previdenziali, che può generare iniquità sociale e minare l’effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione.

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