Ascom-Confcommercio Montebelluna, dal 1950 ad oggi: 70 anni per il territorio
I 70 anni della delegazione locale, i 20 della sede e il saluto alo storico referente Nevio Marchesini. Oggi è orgoglio Ascom-Confcommercio a Montebelluna.
Compie 70 anni la storia della Delegazione Montebellunese di Ascom-Confcommercio. Il saluto a Nevio Marchesini.
Ascom-Confcommercio Montebelluna, dal 1950 ad oggi: 70 anni per il territorio
Compie 70 anni la storia della Delegazione Montebellunese di Ascom-Confcommercio. Iniziata nel 1950 in un locale di proprietà comunale aperto ai soci due volte alla settimana, proseguita poi - dal 1975 al 2000 - in Corso Mazzini al Condominio Guarda e dal 2000 approdata nella moderna sede di via Buzzati 10, in direzione San Gaetano, a ridosso del centro di Montebelluna. 650 metri quadri a disposizione delle imprese associate, con aule formazione, spazi per i servizi ed uno staff di 24 persone, coordinato dal referente Nevio Marchesini, in forza a Montebelluna dal 1993 e dipendente Ascom dal 1987. Gli succede Christian Brugnaro, 35 anni, dipendente Ascom dal 2005 e dal 2010 operativo a Montebelluna. La Delegazione comprende attualmente 22 Comuni. 10 del Montebellunese: Arcade, Caerano S. Marco, Cornuda, Crocetta del Montello, Giavera del Montello, Montebelluna, Nervesa della Battaglia, Pederobba, Trevignano, Volpago del Montello e 12 dell’Asolano: Asolo, Altivole, Borso del Grappa, Castelcucco, Cavaso del Tomba, Crespano del Grappa, Fonte, Maser, Monfumo, Possagno, San Zenone degli Ezzelini, Paderno del Grappa. E’ presieduta, dal 1993, da Roberto De Lorenzi, affiancato, nell’Asolano, da Ersilia Ferrazza. Presenza capillare nel territorio, dialogo costante e costruttivo con tutte le Amministrazioni, presidio delle imprese, sguardo rivolto al futuro e radici ben ancorate ai valori dell’identità. Sono questi – ha affermato il
presidente della Delegazione Roberto De Lorenzi- “i tratti distintivi che hanno caratterizzato l’attività associativa rendendo Ascom-Confcommercio Montebelluna una realtà autorevole, affidabile, aperta al confronto ma ferma- quando necessario - nelle posizioni di tutela delle imprese e sempre pronta a trovare soluzioni ed ad anticipare nuovi percorsi”.
Lo scatto in avanti di un territorio
L’economia della Delegazione di Ascom-Confcommercio Montebelluna, pur avendo una forte vocazione di tessile - abbigliamento legato allo sport ed alla calzatura, ha una composizione terziaria marcata che conta (dati General Report fine 2018) 6.863 unità locali complessive, di cui il 38% (2587 unità) concentrate nel commercio, il 14% (826 unità) concentrate nel turismo e ben il 48% (3.332) nei servizi alle imprese ed alla persona. Ascom-Confcommercio ha fatto da volano a questo indotto, rafforzato dall’interazione positiva con altri Organismi di rappresentanza, ovvero soggetti intermedi attorno ai quali si è sviluppata una progettualità condivisa che ha consentito quello “scatto in avanti” che si traduce oggi non solo in una tenuta delle imprese nel mercato, ma in una maggiore coesione sociale ed in una dinamismo strutturale del tessuto economico. Il Gal 4, i vari tavoli di coordinamento sovracomunale, le diverse Consulte comunali per le Attività produttive, Ipa Terre di Asolo e Montegrappa e Ipa Montello, Sile e Piave, il Consorzio Turistico “Vivere il Grappa”, fino alla sfida aperta per il riconoscimento dell’area M.A.B, allargata anche ai territori limitrofi di Riserva della Biosfera da parte di Unesco e, per citarne solo qualcuno tra i recenti, il progetto Sisus (ora progetto turistico per l’area montelliana): lo scatto in avanti di Montebelluna e del suo Comprensorio passa attraverso tutte le politiche attive di queste aggregazioni ma soprattutto parte da un grande sforzo unitario di
consapevolezza ed educazione, capace di vincere le logiche emergenziali e di superare quell’irriducibile meccanismo secondo il quale ci si accorge veramente del valore del territorio e delle proprie risorse solo quando vengono messe seriamente a rischio, quando vi è il pericolo della perdita irreparabile. “Montebelluna, ben prima di altri Comuni”- ha saputo interrogarsi su quali leve mettere in campo per orientare lo sviluppo integrale, comprendendo – “afferma il presidente di Ascom-Confcommercio Federico Capraro - che il commercio può e deve essere indissolubilmente legato alla cultura, al turismo ed inquadrato nell’attuazione di politiche intelligenti e lungimiranti capaci di fare sistema, incentivare positivamente il comparto del terziario, motivare al meglio ogni intervento di tutela dell’imprenditoria esistente, andando oltre le conflittualità, attuare le giuste partnership nell’esclusivo interesse della città e delle sue imprese. Montebelluna, in sintesi, ha “saputo trafficare al meglio i propri talenti, aprendo per tempo la dimensione culturale”. E lo ha fatto disponendo di tre ingredienti fondamentali: la lungimiranza amministrativa, il capitale umano e la competenza dei singoli.
La rappresentanza associativa ed il Rapporto con l’Amministrazione comunale
Non è facile - in un’epoca fluida e con un’evoluzione velocissima del mercato - essere corpo intermedio,
ovvero associazione, sindacato.
“In questi decenni” – afferma Nevio Marchesini che lascia l’incarico di referente di sede per raggiunti limiti di età- “siamo stati chiamati ad ammortizzare spinte forti ed a spegnere fuochi. Ma giorno dopo giorno, abbiamo sempre cercato di cogliere i segnali facendone derivare iniziative e progetti, anticipando soluzioni e servizi”.
Non è un caso che l’impatto della tariffa rifiuti sia stato trasformato da tassa a tariffa, per la prima volta in tutto il territorio nazionale, proprio a Montebelluna, dove il certosino lavoro di concertazione tra Ascom ed Amministrazione comunale ha garantito la restituzione di parte degli importi pagati agli esercenti associati. Sul rapporto tra imprese ed Amministrazione- interviene il sindaco di Montebelluna Marzio Favero che afferma:
“Il commercio, i servizi alla persona e il turismo, nella dimensione delle ditte individuali, non si risolvono nel semplice dato economico perché prevale la componente della relazione umana col cliente. In altre parole esprimono una cifra culturale. L’Ascom-Confcommercio montebellunese oltre a garantire agli associati l’assistenza amministrativa ha saputo scommettere sulla formazione e sulle esperienze associative, come quelle de Il Mosaico, che fondono la dimensione commerciale con quella sociale e culturale in un senso molto più ampio. Assieme abbiamo ottenuto il riconoscimento di Montebelluna, Città emporio, come distretto commerciale da parte della Regione. E’ l’occasione per proseguire un percorso che è iniziato con la scommessa della rigenerazione urbana del centro storico attraverso la pedonalizzazione e la riqualificazione architettonica. Il risultato è stata una vittoria visto che il centro non ha perso posizioni negli anni più difficili e una parte importante di merito va attribuita al presidente Roberto De Lorenzi e al referente territoriale Nevio Marchesini che con umanità e saggezza hanno accompagnato la fase di transizione in spirito di leale collaborazione con l’amministrazione comunale”.
Il Mosaico, crescita ininterrotta dal 2009
Diretta evoluzione dell’Associazione del Centro e prima ancora del Comitato, il Mosaico è il parternariato pubblico – privato più longevo della Marca trevigiana e del Veneto, conta una novantina di soci e dal 2009 registra una crescita ininterrotta. Comune, Ascom, Camera di Commercio, Operatori economici e altri sponsor hanno fatto crescere questa realtà, fino alla composizione, nel 2017, del Distretto Città Emporio, soggetto col quale Montebelluna si è aggiudicata i finanziamenti di una serie di bandi regionali, che hanno consentito una rigenerazione complessiva della città, a vantaggio di tutti, imprenditori, cittadini e consumatori. Attualmente il Mosaico garantisce, per 10 mesi all’anno, una media tra i 25/30 eventi, distribuiti tra il periodo estivo (i giovedi di luglio) e quello natalizio, col logo “In centro tutta un’altra musica”. Aprire alla dimensione culturale significa ribadirne il valore effettivo per l’intera comunità, laddove cultura diventa sinonimo di rivitalizzazione del commercio, ma anche di inclusività, integrazione senza conflitti, sviluppo della partecipazione, cittadinanza attiva. Mentre i centri storici soffrono, i negozi di vicinato sono a rischio chiusura, calano le librerie e diminuiscono le edicole, Montebelluna ha tenuto ferma e viva la cultura, riuscendo così a rigenerare il tessuto economico con le sue relazioni sociali.