Carpentieri "costretti" a lavorare senza parapetti e dipendenti "fantasma"
Gli incidenti sul lavoro, anche mortali, sono una piaga difficile da debellare. Ma i controlli delle Forze dell'ordine, quotidianamente, svelano scenari decisamente allarmanti sul tema della sicurezza...
Il tema della sicurezza sul lavoro è, purtroppo, attualissimo. Sono tanti, troppi, infatti, gli incidenti sul lavoro spesso anche con esiti tragici. Eppure sembra che per qualcuno le misure di sicurezza siano un "optional"...
Carpentieri "costretti" a lavorare senza parapetti e dipendenti fantasma
Solo due giorni fa, lunedì 4 dicembre 2023, un lavoratore è rimasto schiacciato da un'automobile sotto la quale si trovava per effettuare alcuni interventi a Motta di Livenza. Il 47enne, lo ricordiamo, è stato soccorso prima dai colleghi, poi trasferito dal personale del Suem al Ca' Foncello. L'altro giorno, poi, un altro drammatico incidente a Volpago del Montello: un uomo è precipitato da sei metri di altezza mentre si trovava sul tetto di una ditta.
E l'elenco potrebbe andare avanti per molte righe... Eppure, nonostante la gravità degli episodi, sembra che per qualcuno la sicurezza sul lavoro sia qualcosa di superfluo. Lo diciamo con la consapevolezza di quanto è stato svelato da alcuni recenti interventi delle Forze dell'ordine in tutto il territorio della provincia di Treviso. E' un quadro allarmante, fatto di numeri che devono imporre una riflessione.
Solo negli ultimi giorni, infatti, i Carabinieri sono intervenuti per effettuare alcune verifiche. Il bilancio è decisamente pesante: 7 attività sono state sospese per lavoro nero e per gravi violazioni in materia di sicurezza, 19 aziende sono state sanzionate per gli stessi motivi, sono stati individuati nove lavoratori in nero ed elevate sanzioni per oltre 250mila euro. Ma andiamo a vedere nello specifico cosa hanno rilevato i militari dell'Arma.
Il report dei Carabinieri in provincia di Treviso
I Carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Treviso, con la collaborazione dell’Arma Territoriale e dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Treviso, nell’ambito delle attività finalizzate alla verifica del rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro e della prevenzione e repressione dei fenomeni dello sfruttamento del lavoro, ha svolto diversi controlli che hanno interessato i settori dell’edilizia, dell’agricoltura e del commercio.
Nel corso dell’attività ispettiva, svolta su tutto il territorio provinciale, sono state sospese complessivamente 7 attività imprenditoriali (4 per gravi violazioni in materia di sicurezza, 1 per l’impego di lavoratori “in nero” e 2 per entrambe le fattispecie) e sono state individuate numerose inadempienze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Nello specifico, durante un controllo effettuato all’interno di un cantiere sito a Refrontolo (TV), sono state sospese le attività di 2 imprese edili intente a svolgere lavorazioni in quota, la prima per non aver predisposto idoneo parapetto atto a prevenire le cadute verso il vuoto e la seconda per non aver redatto il Piano Operativo di Sicurezza. Analogo provvedimento, è stato adottato in altri 2 cantieri edili situati nei comuni di Volpago del Montello (TV) e Pieve del Grappa (TV), ove i lavoratori stavano operando sul tetto in assenza di idonei sistemi di protezione contro il pericolo di cadute verso il vuoto. Sempre nel cantiere di Volpago del Montello (TV), è stata, inoltre, riscontrata la presenza di un lavoratore italiano impiegato “in nero”.
In agricoltura, durante alcuni controlli effettuati in concomitanza con le lavorazioni di potatura e legatura delle viti, sono state sospese 2 aziende gestite da cittadini extracomunitari, intente a svolgere lavorazioni di taglio nei comuni di Motta di Livenza (TV) e Breda di Piave (TV). Nel primo caso, il datore di lavoro stava impiegando 2 lavoratori stranieri “in nero” su un totale di 4 presenti, mentre a Breda di Piave (TV) il titolare di origini Pakistane, è stato sorpreso mentre impiegava “in nero” 4 lavoratori anch’essi pakistani e non aveva provveduto a redigere il Documento di Valutazione dei Rischi.
Nel corso di un controllo effettuato all’interno di un esercizio commerciale adibito alla rivendita di prodotti alimentari “etnici”, è stata sospesa l’attività per l’impiego “in nero” di un lavoratore di origini marocchine e, anche in questo caso, il datore di lavoro non aveva provveduto a redigere il Documento di Valutazione dei Rischi, documento essenziale per la sicurezza dei lavoratori. Il titolare di un bar situato nel comune di Mansuè (TV), oltre che per la violazione di norme in materia di sicurezza, è stato sanzionato per l’impiego di un lavoratore “in nero”.
Nel corso dei vari controlli, sono state riscontrate numerose violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, quali l’omesso aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi o del Piano Operativo di Sicurezza, l’omessa sorveglianza sanitaria, la mancata formazione dei lavoratori e la mancata vigilanza sul corretto utilizzo dei D.P.I.. Complessivamente, i controlli effettuati hanno permesso di riscontrare numerose violazioni in materia giuslavoristica oltreché di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, a seguito delle quali sono state irrogate sanzioni per oltre 250.000 euro.