Disastro Castelfranco, Città Futura: "Colpa del troppo cemento"
Sembra passata la piena dell'Avenale e si iniziano a contare i danni: Ma già monta la "piena" della polemica in città. Il post di Città Futura.
La riflessione affidata ai social di Città Futura, dopo il disastro di ieri sera in città.
E' lecito farsi due domande?
Dopo l'autentico disastro verificatosi tra il tardo pomeriggio e la serata di ieri a Castelfranco Veneto, con interventi da parte di Vigili del fuoco e Protezione civile proseguiti per tutta la notte, è Città Futura, il movimento castellano ambientalista e da sempre critico verso la "cementificazione della città", a intervenire puntando il dito sull'operato dell'Amministrazione comunale.
"È possibile porsi un paio di sane domande che sollevino leciti dubbi su quanto ha fatto e pure quanto non ha fatto questa amministrazione leghista per Castelfranco Veneto? Sicuramente non ha fatto la necessaria manutenzione a tombini e fossati. Sicuramente ha speso gran parte del proprio tempo a creare condomini abnormi per le dimensioni della cittadina, con relativa sottrazione della percolarita' del terreno. Ogni condomino comporta parcheggi d'auto esterni e sottrazione di verde. La sottrazione di verde, per lasciar posto al cemento, diventa un'autostrada aperta a piogge non di certo monsoniche, anche se persistenti, hanno messo in ginocchio un'intera cittadina".
"Troppo cemento"
Così si legge nel post pubblicato dal movimento poche ore fa nel momento critico dell'emergenza. E la nota prosegue:
"È LECITO chiedersi perché non si è pensato ad un parco in via Lovara, ma si sono subito concessi metri cubi di capannoni all'industriale di turno? Giusto per fare uno tra i tanti esempi. È LECITO domandarsi perché l'assessore Filippetto pensi all'ennesimo supermercato (e giù con il cemento!) in via Carpani e non a salvare una piccola area verde necessaria ormai come il pane?".
"Una stretta al cuore"
Di qui la conclusione amara della riflessione affidata ai social:
L'ospedale rovinato nella sua parte generalista, cemento ovunque e tale da non bastare mai e una cittadina meravigliosa che perde, pezzo dopo pezzo, la sua identità. Chi ci è nato a Castelfranco e ne ha viste in queste ultimi anni le trasformazioni cementiste non può non sentire una stretta al cuore. Che sta succedendo alla nostra Castelfranco?"