Elezioni comunali Castelfranco, caos Fratelli d'Italia: il circolo si rifiuta di sostenere Marcon
Mercoledì dai vertici è arrivato l'aut aut: sostegno a Marcon oppure via il simbolo. Ma la base castellana si è ammutinata: "Noi a testa alta".

di Alessandro Lanza
Il circolo di Fratelli d'Italia si ribella al volere dei vertici, che hanno tentato di imporre il sostegno alla candidatura di Marcon in nome dell'unità del Centrodestra.
Colpo di scena!
Che le liste in corsa per le elezioni amministrative di Castelfranco Veneto potessero ridursi di una unità, passando dalle sei ufficializzate sino a ieri, venerdì 7 agosto 2020, a cinque (ma nelle prossime ore potrebbero esserci ulteriori sviluppi, ndr.), era nell'aria da alcuni giorni, ma certo non ci si aspettava un simile colpo di scena: era infatti dato per scontato che anche la compagine di Fratelli d'Italia, con Pier Antonio Nicoletti candidato sindaco, in nome dell'unità del Centrodestra, confluisse nell'orbita marconiana appoggiando il sindaco uscente. Niente di più sbagliato. Perché tale appoggio era sì nei desiderata dei vertici provinciali e regionali del partito di Giorgia Meloni, ma visto come "fumo negli occhi" dalla base castellana, che di fronte all'aut aut arrivato mercoledì scorso proprio dai vertici - o il sostegno a Marcon sindaco, o il commissariamento di fatto del circolo locale con la rimozione del simbolo del partito - si sono "ammutinati" e ieri, venerdì, hanno illustrato le loro ragioni in un'apposita conferenza stampa.
"Noi usciamo a testa alta da una vicenda che ci ha profondamente amareggiati - ha spiegato Davide Brusatin, nuovo portavoce del movimento dopo il siluramento di Nicoletti, che ora non ne vuole più sapere di ricandidarsi a sindaco sotto altre forme - Ci teniamo a dire una cosa: non siamo né contro la Lega né contro Marcon come persona, ma siamo contro 'questa Lega' che riteniamo abbia mal governato la nostra città".
"Ci hanno messo alle strette"
E il convitato di pietra, il principale oggetto della discordia rispetto all'operato della Giunta castellana uscente è sempre e solo uno: il cosiddetto - dal presidente della Regione Zaia - "cadavere eccellente", l'ospedale San Giacomo.
"Il nostro è un progetto nato nella primavera del 2019 e poi concretizzatosi con la costruzione di una lista con candidato sindaco Pier Antonio Nicoletti, ufficializzata dalla stampa e dai vertici di FDI regionali, con l’allora coordinatore provinciale Taverna, oggi candidato alle regionali, poi sostituito dall’attuale commissario Montuori - hanno spiegato i referenti del gruppo - Un anno di lavoro costruendo rapporti, incontrando gente, ascoltando le attività del territorio ed un serrato confronto, ancora aperto, con i sanitari e gli operatori del nostro ospedale, fortemente delusi e preoccupati da quanto è successo. Con quest’ultimi ci eravamo impegnati a tentare di salvare quel poco rimasto delle centinaia di competenze perse, attraverso la definizione di un programma, sviluppato in un anno di lavoro, che parte appunto, dal recupero dei servizi del nostro ospedale oltre alla sistemazione dell’attuale caotica viabilità, dall’esigenza di ridurre l’inquinamento, di riportare al centro una città che negli anni ha perso il suo ruolo di punto di riferimento per il territorio circostante, passando anche per la cultura, lo sport ed il sociale".
Poi però qualcosa è cambiato, fino allo strappo di mercoledì scorso:
"Nonostante la posizione della stragrande maggioranza degli iscritti fosse chiarissima fin dall’inizio, espressa direttamente ed in più occasioni, ci è stato impedito (anche se ancora attendiamo una comunicazione ufficiale) di usare il simbolo del partito, salvo sostenere la lista Marcon sindaco e le sue collegate. Questo atteggiamento a 20 giorni dalla presentazione e dopo il lavoro svolto è inaccettabile e scorretto! Compattamente come circolo e il 95% dei candidati ha ritirato la disponibilità a competere in queste elezioni con queste modalità, non potendo moralmente appoggiare il sindaco uscente e la sua squadra, considerati i pessimi risultati raggiunti in tutti gli ambiti e ancor di più per il silenzio assenso verso lo smantellamento del nostro Ospedale. Dispiace lavorare tanto ad un programma serio, a pochi giorni dalla presentazione delle liste e subire un tale ricatto. Tollerare in silenzio le decisioni prese dall’alto e non condivise a livello locale sarebbe andare contro la correttezza e l’onestà morale che ci ha sempre contraddistinto e per questo ci troviamo costretti a denunciare questo comportamento, posto in atto con slealtà e mancanza di serietà, nei nostri confronti, operata da un gruppo parallelo (partecipato principalmente da NON iscritti) che ha contattato i nostri candidati".
Nelle prossime ore la decisione
Di qui, per sgomberare il campo da una equivoci vista la situazione ambigua e ancora in divenire, il gruppo ha fissato alcuni punti fermi:
"Tanto premesso ci teniamo a sottolineare (in modo da non creare fraintendimenti) che:
- Come gruppo NON siamo contro la lega, ma contro “questa” lega che ha malgovernato la nostra città;
- Rimarremo fedeli alle idee del nostro partito FDI che sosterremo alle regionali senza se e senza ma, nonostante il trattamento ricevuto;
- Nelle prossime ore, decideremo (con o senza simbolo), come gruppo unito, come è sempre stato quale posizione assumere come “lista” e se presentarci comunque, essendo noi, ancora l’unico gruppo a rappresentare il vero centrodestra;
- Qualora il partito decida di creare (e ci riesca….) una nuova lista, raccogliendo candidati dell’ultimo minuto, e tesserando persone che ad oggi nulla hanno contribuito e nulla hanno a che fare con la crescita e il radicamento del circolo FDI, vogliamo “come persone libere” NON essere complici di questo scempio.
"Noi andiamo avanti a testa alta certi di aver operato con onestà e sostenendo un progetto serio che non
guarda alle poltrone e ai giochi di potere ma al bene della città".
E intanto...
E mentre in Fratelli d'Italia infuria questa "guerra civile", c'è già chi - sentendo, metaforicamente e politicamente parlando, l'odore del sangue - si è avvicinato al gruppo di "dissidenti" in vista chissà di possibili quanto inattese alleanze. Ne è testimone la presenza della candidata Grazia Azzolin (e non solo), che sostiene la candidatura a sindaco di Maria Gomierato, alla conferenza stampa di ieri. Una partecipazione che la stessa Azzolin ha poi subito derubricato a semplice "testimonianza di vicinanza e solidarietà".
“La mia presenza alla conferenza stampa di Fratelli d’Italia e’ stata in segno di vicinanza e solidarietà a degli amici che si sono impegnati sul territorio da tempo per un superiore interesse civico su tematiche importanti quali la salvaguardia del nostro ospedale”, ha sottolineato Azzolin.
Ma, come avrebbe detto Totò non esattamente in dialetto veneto... accà niscuno è fesso!