La tragedia di Moriago

Elisa uccisa dal raptus di follia di uno sconosciuto: era nel posto sbagliato al momento sbagliato

L'omicida, reo confesso, è il coetaneo Fabrizio Biscaro di Farra di Soligo, affetto da disturbi psichici. L'ha assalita alle spalle.

Elisa uccisa dal raptus di follia di uno sconosciuto: era nel posto sbagliato al momento sbagliato
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di Alessandro Lanza

E' stato il raptus di follia di un 35enne, suo coetaneo, affetto da disturbi psichici, a uccidere la povera Elisa Campeol, barista di Pieve di Soligo.

Elisa uccisa dal raptus di follia di uno sconosciuto

Si è trovata incolpevolmente nel posto sbagliato al momento sbagliato. L'essenza della tragedia consumatasi ieri, mercoledì 23 giugno 2021, sul greto del fiume Piave, nel comune di Moriago della Battaglia, sta tutta qui. Purtroppo.

La povera Elisa Campeol, 35 anni, barista di Pieve di Soligo, è stata vittima del raptus di follia del coetaneo Fabrizio Biscaro, di Farra di Soligo, con pregressi disturbi psicologici, che l'ha assalita alle spalle mentre prendeva il sole sul suo lettino all'Isola dei Morti. Trasformando quella che doveva essere una giornata di relax in un dramma che ha lasciato sotto shock un'intera comunità. I due, stando a quanto emerso sinora, non si conoscevano.

Si era allontanato da casa da martedì pomeriggio

Biscaro, che vive coi genitori pensionati e aveva un normale lavoro con cui li manteneva, si era assentato da casa già dal pomeriggio di martedì scorso, 22 giugno 2021, tanto che gli stessi genitori, non vedendolo più rientrare, ieri mattina, mercoledì, ne avevano denunciato l'allontanamento alla locale stazione carabinieri.

Non potevano sapere che nella mente del figlio stava maturando, probabilmente in preda a una crisi più forte delle altre, un proposito così grave. L'uomo ha dormito fuori nella notte tra martedì e mercoledì, spostandosi sempre a bordo della sua auto, ora posta sotto sequestro. Nel suo girovagare, nella tarda mattinata di ieri, mercoledì 23 giugno 2021, è arrivato sul Piave, nella zona tra Moriago e Sernaglia della Battaglia.

L'aggressione alle spalle e il fendente fatale

Nel frattempo si era procurato un coltello, comprato probabilmente in un esercizio commerciale della zona. E' con quello che, intorno a mezzogiorno, ha aggredito la povera e incolpevole Elisa alle spalle, proprio mentre prendeva il sole sdraiata sul lettino.

Un primo fendente al fianco - risultato poi fatale - poi uno alla schiena. A quel punto la ragazza ha tentato disperatamente di ripararsi dagli altri colpi che l'omicida stava continuando a sferrarle, ma nulla ha potuto. Nel mentre due escursionisti, richiamati dalle urla e dal movimento, hanno notato la raccapricciante scena e hanno iniziato a urlare a loro volta.

In caserma con vestiti e coltello ancora insanguinati

Il 35enne a quel punto è scappato, salendo in auto e dandosi alle fuga. Poco dopo, in un barlume di lucidità, si è presentato spontaneamente alla caserma dei Carabinieri di Valdobbiadene, con i vestiti e il coltello ancora sporchi di sangue. Interrogato dal pubblico ministero giunto nel frattempo e dai militari, ha confessato l'omicidio, senza fornire particolari spiegazioni sul "movente" del suo gesto.

Immediato è scattato l'arresto in quasi flagranza di reato e il 35enne si trova ora nel carcere di Santa Bona, a Treviso. Elisa invece, che voleva solo prendere il sole in un luogo un po' appartato e rilassarsi, non c'è più. Uccisa in un raptus di follia che non smette di lasciare sgomenti.

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