Emergenza Coronavirus Valdobbiadene, turismo in crisi. Rebuli: "Ma sono sicuro ripartiremo"
Gravi perdite per le strutture ricettive nel territorio delle Colline Unesco. Molti avevano investito in previsione di un maggiore afflusso di turisti.
Il punto della situazione sulla crisi economica che morde un comparto decisivo per il territorio delle Colline Unesco.
Intervista al presidente del Consorzio delle Pro loco
Là dove, proprio in queste settimane di inizio primavera - e con lo sguardo già rivolto ai mesi chiave di estate e autunno - sarebbe dovuto "fiorire" il turismo made in Unesco, dopo la ben nota proclamazione delle Colline del Prosecco a patrimonio dell'umanità, si fanno invece i conti (salati) dell'emergenza Coronavirus e delle relative restrizioni che hanno "congelato" un intero comparto ben oliato ma che si apprestava a un ulteriore e decisivo salto di qualità.
Consorzio Pro loco e Ufficio turistico mandamentale
Fra le attività tragicamente colpite dall'emergenza Covid-19, che tanti danni e lutti ha portato (e purtroppo sta ancora portando) vi è quella del Turismo. A Valdobbiadene ha sede il Consorzio delle Pro Loco e l'Ufficio Turistico mandamentale, il cui presidente, Isidoro Rebuli, che è anche presidente della Strada del Prosecco e della Pro loco di San Pietro di Barbozza, nonché ristoratore, ha decisamente un sguardo privilegiato sulla situazione attuale.
"I tour operator si erano già mobilitati e, complice la proclamazione Unesco, da luglio scorso fino a fine 2019 avevamo registrato un netto incremento delle richieste per la stagione primaverile ed estiva 2020 - spiega Rebuli - Siamo indicativamente nell'ordine del 15% in più".
E lo sviluppo vero e proprio era atteso proprio in queste settimane e affidato ai successivi mesi. Ma poi è arrivato il virus e il lockdown totale.
Imprenditori in difficoltà: investimenti vanificati?
La situazione si è fatta subito drammatica per le strutture ricettive del territorio. Non solo. Molti titolari avevano nei mesi scorsi fatto importanti investimenti in previsione di un forte aumento di presenze già all'indomani della proclamazione. Tutto vanificato al momento.
"Ora è dura, parliamo di una perdita di oltre il 70% nella nostra area per i primi sei mesi, in confronto ai dati dell'anno precedente - sottolinea Rebuli - E sperando di poter ripartire a breve e salvare almeno i mesi di settembre e ottobre, per noi comunque importanti".
La nota di ottimismo
Ma, come nello spirito di un territorio abituato a ripartire e inventarsi sempre soluzioni ai problemi, Rebuli si mostra anche ottimista guardando al futuro:
"Sono sicuro che il nostro territorio sarà tra i primi a ripartire, qui c'è un ambiente naturale che favorisce oltretutto le distanze e favorisce il benessere: sì, sono ottimista sulla famosa Fase 2. Credo tutto sommato che le cose, anche nel momento dell'emergenza più nera, siano state gestite bene. Porto come esempio proprio il recupero dell'ospedale di Valdobbiadene, dove ho visto personalmente gente in lacrime felice di dare una mano per la comunità. Ecco, direi che uno degli aspetti 'positivi' di questa immane tragedia, sia che anche qui, dove magari si era un po' annebbiato, si sta riscoprendo un forte spirito di comunità".