Emergenza maltempo, Zaia dichiara lo stato di crisi: situazione più critica a Monfumo
Già tre le dichiarazioni firmate dal presidente della Regione. Nelle ultime ore altre criticità in zona pedemontana. Gli ultimi aggiornamenti.
Lo stato di crisi è stato dichiarato, fino al termine della fase meteorologica avversa, per i danni riportati nei territori delle province di Belluno, Rovigo, Treviso, Verona e Vicenza.
Stato di crisi
Così come sta facendo in queste ore, il maltempo ha determinato negli ultimi giorni ripetute situazioni tali da indurre il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, a dichiarare più volte lo Stato di Crisi per eccezionali avversità atmosferiche. Lo stato di crisi è stato dichiarato, fino al termine della fase meteorologica avversa, per i danni riportati nei territori delle province di Belluno, Rovigo, Treviso, Verona e Vicenza. Lo stato di crisi è stato inoltre decretato dal Governatore del Veneto altre due volte: la prima per le eccezionali avversità atmosferiche verificatesi il 21 e il 23 luglio 2020 nelle province di Belluno e Vicenza; la seconda per le avversità atmosferiche del 29 luglio nel comune di Auronzo di Cadore, e per quelle del 30 luglio nel comune di Canale d’Agordo.
Aggiornamento da Asolo: supporto a Monfumo
"Personale operaio con diversi mezzi sta intervenendo in aiuto al vicino comune di Monfumo, pesantemente colpito dal maltempo. Una pattuglia della Servizio Associato della Polizia locale sta collaborando con i Carabinieri e il Sindaco di Monfumo per la viabilità".
"La situazione in località La Valle, dove il Torrente Muson è esondato. Lo stesso torrente al Casonetto. La Protezione civile comunale sta monitorando i nostri corsi d'acqua e la viabilità collinare (chiusa una parte di via Fosse per impraticabilità della strada). Una pattuglia della Polizia Locale è in via del Maglio per monitorare il torrente Muson presso il cantiere della cassa di espansione", ha ragguagliato il primo cittadino.
Vigili del fuoco
Le prime reazioni
"Le piogge torrenziali stanno diventando una costante che ci impone di prevedere delle misure per farvi fronte. Purtroppo per la terza volta in due mesi diversi comuni del montebellunese e dell'asolano sono finiti sott'acqua".
Lo dichiara il consigliere comunale di Pederobba e candidato consigliere alle elezioni regionali Luciana Fastro che spiega:
"Serve un piano per mettere in sicurezza il territorio, e soprattutto servono delle politiche regionali che tengano conto di questi nuovi fenomeni causati anche dai cambiamenti climatici. Invece all'interno della giunta regionale sono presenti dei politici che negano l'esistenza dei cambiamenti climatici e perciò diventa complicato prevedere delle contromisure a queste intemperie".
Luciana Fastro prosegue dichiarando:
"Inoltre la cementificazione che da anni sta vivendo il Veneto non aiuta, e devo evidenziare che anche la recente approvazione del PTRC (Piano Territoriale Regionale di Coordinamento) che scarica sui Sindaci il compito di tutelare il territorio dal consumo di suolo eliminando qualsiasi vincolo in precedenza esistente, rende complicato l'impegno necessario per difendere i nostri comuni dalla conseguenze prodotte da queste bombe d'acqua".
Fastro che è anche presidente del Pd provinciale conclude:
"La lotta ai cambiamenti climatici per me è una priorità come lo è il sostegno ai territori colpiti da queste piogge, e perciò intendo farmi carico delle esigenze dei nostri comuni qualora venissi eletta, anche aiutando nella definizione di una strategia utile a evitare future emergenze".