Indagine sieroprevalenza: il questionario a cui vengono sottoposti i componenti del campione
Per ottenere risultati più precisi, è fondamentale che le persone, inserite nel campione casuale, diano il loro contributo: partecipare non è obbligatorio ma è un bene per sé stessi e per l’intera comunità.
E’ partita il 25 l’indagine di sieroprevalenza promossa da Ministero della Salute, Istat e Croce Rossa Italiana per mappare i contagi da Corinavirus.
Indagine di sieroprevalenza
Il disegno del campione effettuato dall’Istat coinvolge 2.015 comuni su tutto il territorio nazionale e 150 mila individui.
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I nominativi sono stati estratti dall’Istat a partire dai propri registri statistici al fine di assicurare la rappresentatività per genere, sei fasce di età e settore di attività lavorativa a livello nazionale e regionale. Le informazioni raccolte riguardano lo stato di salute e le condizioni socio-economiche del soggetto intervistato in relazione all’evolversi dell’emergenza sanitaria in atto.
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I cittadini selezionati vengono contattati telefonicamente da operatori della CRI, le chiamate provengono dal loro numero che inizia con 06.5510. Viene somministrato loro un breve questionario e viene concordato un appuntamento per i test sierologici, i quali saranno effettuati presso punti di prelievo individuati da Regioni e Province Autonome o presso punti di prelievo della CRI.
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Ecco il questionario al quale devono rispondere i componenti del campione
Per ottenere risultati più precisi, è fondamentale che le persone, inserite nel campione casuale, diano il loro contributo: partecipare non è obbligatorio ma è un bene per se stessi e per l’intera comunità.
Normativa di riferimento
- Decreto legge 10 maggio 2020, n. 30, recante “Misure urgenti in materia di studi epidemiologici e statistiche sul SARS-COV-2”
- Decreto legislativo n.322 del 6 settembre 1989
- Regolamento (UE) n. 679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016