Lavoro "nero" e violazione norme anti Covid nella Marca: 21 irregolari trovati e due aziende chiuse
Controlli ieri dei militari trevigiani a Pederobba, Villorba e nella zona di Motta di Livenza.
Operazione dei Carabinieri del Gruppo Tutela Lavoro di Venezia e del Comando Provinciale di Treviso unitamente all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Treviso sull’impiego di lavoratori irregolari ed osservanza misure anti-covid nel settore manifatturiero ed agricolo nella provincia di Treviso.
L'attività dei militari nella giornata di ieri
Nell’ambito di una attività di contrasto al lavoro nero e di monitoraggio del rispetto della normativa anti covid sui luoghi di lavoro, i militari della Tutela Lavoro dell’Arma, nella giornata di ieri, mercoledì 11 novembre 2020, hanno effettuato una serie di accessi ispettivi che hanno interessato inizialmente due aziende nel settore manifatturiero tessile e della produzioni di occhiali nelle zone dell’alto trevigiano rilevando numerose irregolarità. risultate irregolari.
Controlli a Pederobba e Villorba
A Pederobba e Villorba due azienda gestite da un cittadino cinese ed uno italiano, risultavano aver alle loro dipendenze rispettivamente 4 lavoratori “in nero” su 26 lavoratori e 3 “in nero” su 8 impiegati, per il quale veniva adottata la sospensione dell’attività imprenditoriale, contestando ad entrambe numerose violazioni sulla normativa della sicurezza ed igiene sui luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/2008.
Numerose anche le violazioni rilevate in materia ed osservanza delle misure anti-covid, soprattutto riguardanti l’utilizzo dei dispositivi di protezione personale, per il quale veniva adottato un ulteriore provvedimento di chiusura provvisoria.
E anche in zona Motta di Livenza
Ulteriori controlli sono stati poi effettuati nel settore agricolo nella zona di Motta di Livenza, dove venivano controllate 3 aziende agricole, tutte gestite da cittadini extra -UE, dove venivano trovati a lavorare nei campi, nelle potature delle viti, 30 lavoratori tutti extra UE, dei quali 14 risultati impiegati “in nero”. Tra questi cittadini pakistani, senegalesi ed indiani due dei quali risultavano privi di permesso di soggiorno tanto da comportare la denuncia a piede libero per i rispettivi datori di lavoro per la violazione della normativa in materia di immigrazione.
A tutte e tre le aziende venivano comminate sanzioni amministrative ed applicato il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale avendo superato del 20% l’impiego di manodopera in nero sul totale dei lavoratori occupati.
I numeri del blitz
In totale sono stati 64 le posizioni lavorative controllate dai Carabinieri della Tutela Lavoro e dell’Arma Territoriale e dagli ispettori dell’ITL trevigiano, di cui 60 riguardano cittadini extra-UE, 21 di essi risultati impiegati “in nero”. Due i clandestini sopresi alle dipendenze di datori di lavoro. Elevate sanzioni amministrative per un complessivo di Euro 81.300,00, con l’applicazione di 4 sospensioni imprenditoriali.
Dai controlli anti-covid emergevano 10 violazioni specifiche per il quale venivano contestate violazioni amministrative per € 4.000,00 ed applicate a due aziende la chiusura provvisorie fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. Contestate nel complessivo 19 prescrizioni in materia di igiene e sicurezza sul luoghi di lavoro per un ammontare di ammende pari a € 155.000,00.
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