Morte di Alex Marangon, quasi sei mesi senza risposte. I genitori: "Indagini depistate"
Sabato 21 dicembre 2024 la famiglia e gli amici si sono radunati davanti al Tribunale di Treviso per chiedere giustizia
Sono trascorsi quasi sei mesi dalla tragica scomparsa del giovane Alex Marangon, avvenuta il 30 giugno 2024 nell'Abbazia di Santa Bona a Vidor, ma il caso è ancora avvolto nel mistero.
Neanche l'ultimo test eseguito sull'auto del giovane, in cui erano state rinvenute macchie sospette, è riuscito a dare una risposta chiara su quanto accaduto durante il raduno sciamanico. Ma i genitori di Alex non si arrendono e continuano a chiedere giustizia.
I genitori di Alex Marangon: "Indagini depistate"
Dopo quasi sei mesi non si è ancora fatta luce sulla morte del barista 26enne di Marcon, deceduto in condizioni non ancora chiare durante un raduno sciamanico nell'abbazia di Santa Bona a Vidor.
In questi mesi i genitori Alex, Luca e Sabrina, non hanno mai smesso di cercare la verità su quanto accaduto al figlio. L'ultimo appello è stato lanciato sabato 21 dicembre 2024. La famiglia e gli amici si sono radunati davanti al Tribunale di Treviso per chiedere giustizia.
"Le persone che erano con Alex nella chiesetta dell'Abazia di Vidor durante il rito sciamanico hanno depistato le indagini", accusano.
"Siamo riusciti a contattare solo due dei partecipanti, però nessuno ha visto niente, stavano meditando", racconta papà Luca, intervistato dal TGR Veneto.
"Quando si è interrotta la musica e hanno visto che mancava Alex, altri quattro hanno provato ad uscire ma Zuin (l'organizzatore della cerimonia) glielo ha impedito e li ha invitati a rientrare.
Ma in altre interviste - spiega Luca Marangon - Zuin ha raccontato che tutti erano usciti per cercare Alex, in realtà sembra fossero solo quattro o cinque".
Quasi sei mesi senza risposte
La morte di Alex resta un enigma. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio volontario, ma senza indagati. Tra le ipotesi vi è quella di un’aggressione durante l’evento sciamanico, che vedeva come ospiti i curanderos colombiani Jhonni Benavides e Sebastian Castillo.
Secondo alcuni testimoni, Alex appariva agitato e, verso le due di notte, aveva chiesto di parlare con i due sciamani colombiani, per poi allontanarsi dal gruppo. I due lo avrebbero seguito, ma successivamente Alex è scomparso.
I curanderos sostengono che il ragazzo sia fuggito e di aver sentito, poco dopo, un urlo e un tonfo. Dopo questi eventi, entrambi hanno lasciato l’Italia. In un memoriale destinato agli inquirenti, tramite il loro legale, affermano che Alex avrebbe agito da solo, forse in preda a una crisi.
Gli esami tossicologici
Gli esami tossicologici sul corpo di Alex hanno rilevato tracce di ayahuasca, un decotto a base di piante amazzoniche vietato in Italia. Ma oltre all'ayahuasca gli esami hanno rilevato tracce di cocaina nel sangue del 26enne.
Tuttavia, sembra improbabile che il giovane si sia lanciato o sia stato spinto giù dal terrazzo dell’abbazia. Ancora non è chiaro come sia morto, ma rimane aperta la possibilità che sia stato picchiato violentemente e poi gettato nel fiume.
È stato verificato se tutti i partecipanti fossero, o meno, sotto allucinogeni? Perché in quelle condizioni la percezione del tempo è alterata, 2 ore possono sembrare 5 minuti, ma in 2 ore si possono combinare un sacco di cose... Inoltre, in ogni giallo che si rispetti il colpevole è sempre l'ultimo a vedere la vittima, è possibile che quei 2 venditori di "sogni" siano in libertà?