Omicidio in discoteca, Lorenzo Cristea ucciso da una coltellata al cuore: recisa l’aorta
L'autopsia ha confermato che Lorenzo avrebbe tentato di difendersi: sulla mano sinistra è stata rilevata una ferita compatibile con un gesto di protezione

È stato un fendente al torace a causare la morte di Lorenzo Cristea, il 20enne di Trebaseleghe deceduto nella rissa scoppiata all’alba di domenica 4 maggio 2025 a Castelfranco Veneto, nelle vicinanze della discoteca "Playa Beach Club".
Omicidio in discoteca, Lorenzo Cristea ucciso da una coltellata al cuore
L’autopsia condotta lunedì 12 maggio 2025 dall’anatomopatologo Alberto Furlanetto ha confermato che la lama ha reciso l’aorta, provocando un’emorragia interna risultata fatale.

Lorenzo avrebbe tentato di difendersi: sulla mano sinistra è stata rilevata una ferita compatibile con un gesto di protezione, mentre sugli avambracci sono stati individuati piccoli tagli, segno di una reazione istintiva per parare i colpi.
Secondo l’esame autoptico, Lorenzo è stato colpito da quattro coltellate, tutte concentrate tra torace e addome. Solo un’altra, oltre a quella letale, avrebbe potuto avere conseguenze gravi. È stato inoltre accertato che il giovane è stato ferito con un’unica arma da taglio. Per fare piena luce sulla dinamica della rissa, nei prossimi giorni saranno effettuati accertamenti anche sugli altri feriti: il 22enne di Zero Branco ancora ricoverato, e due amici di Lorenzo, oltre ai due giovani di origine marocchina – Badr Rouaji (19 anni) e Taha Bennani (22 anni) – attualmente detenuti con le accuse di omicidio volontario, tentato omicidio, lesioni personali e porto abusivo di arma.
Proseguono le indagini
Le indagini si concentrano ora sulla ricostruzione precisa dell’aggressione. Tutti i ragazzi coinvolti risultano indagati per rissa aggravata. Gli inquirenti stanno esaminando le ferite riportate dai presenti e i coltelli rinvenuti sulla scena del delitto.
Anche la versione iniziale dei fatti, fornita dagli amici della vittima e da due ragazze presenti in auto con il gruppo, è ora oggetto di revisione. Le dinamiche dell’agguato sembrano infatti diverse rispetto a quanto raccontato nelle prime ore.

Nel frattempo, gli avvocati difensori dei due giovani marocchini hanno depositato una memoria chiedendo il sequestro dei telefoni cellulari di tutti i ragazzi coinvolti. Ritengono possibile che i loro assistiti siano stati provocati o persino aggrediti dal gruppo rivale, a seguito di un alterco avvenuto nel privé della discoteca poco prima dell’uscita.