Sanità

Ospedale Conegliano, un "esercito rosa" per reggere l'onda d'urto del Covid

I numeri e la cronistoria dell'emergenza gestita al Santa Maria dei Battuti, dove decisivo è stato l'apporto di medici e personale femminile.

Ospedale Conegliano, un "esercito rosa" per reggere l'onda d'urto del Covid
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Tutti i numeri e la cronistoria di un'emergenza all'ospedale di Conegliano.

Nell'emergenza molte donne decisive in ruoli chiave

Ha contribuito a reggere la prima, pesantissima onda d’urto dell’emergenza Covid. Lo ha fatto schierando numerose ottime professionalità, molte delle quali donne (GUARDA LA GALLERY IN BASSO).

Stiamo parlando dell’ospedale di Conegliano, chiamato ad accogliere e curare, fino all’attivazione del Covid hospital di Vittorio Veneto, i pazienti positivi al virus della Sinistra Piave. Tutto inizia a fine febbraio: nell’arco di 48 ore il focolaio epidemico si manifesta in tutta la sua gravità in alcuni Comuni dell’hinterland, San Fior, San Vendemiano, Orsago… Iniziano i primi ricoveri e repentinamente, nell’arco di sole 72 ore, la Terapia Intensiva del Santa Maria dei Battuti deve ricoverare un numero di pazienti doppio rispetto ai posti letto previsti. Il primario Bosco e la caposala, Laura Barazza, riorganizzano in tempi record spazi e personale. Con loro c’è Carmen Favero, coordinatrice del blocco operatorio, che riduce i turni di presenza nelle sale operatorie e manda gli infermieri in aiuto ai colleghi della Rianimazione.
Oltre alla Terapia Intensiva l’emergenza si fa presto sentire anche in Medicina, dove i ricoveri raddoppiano ogni giorno. Alla guida della Medicina c’è una donna, la dott.ssa Cesarina Facchini, che, affiancata da altre due donne, le coordinatrici Cristina Bertossi e Claudia Munafò, struttura l'area di isolamento, spostando pazienti da una sezione all'altra. I posti letto però non bastano ancora. Nonostante il lavoro attentissimo di selezione dei pazienti da ricoverare fatto dalla dott.ssa Simona Brescianini, attualmente alla guida del Pronto Soccorso (in
sostituzione del dottor Bernardi impegnato a Treviso) i posti letto della prima area Covid si rivelano presto insufficienti. Qui entrano in gioco le coordinatrici delle chirurgie: Emanuela Dorigo e Regina Dall’Armi, avuto
il nulla osta del Direttore del Dipartimento, dott. Salvatore Valerio, mettono a disposizione una prima sezione di 26 posti letto. Dopo 48 ore non bastano nuovamente: viene aggiunta una seconda sezione con altri 26 posti.

Il direttore Lo Monaco: "Non abbiamo scordato il lato umano"

“Entro il 20 marzo – sottolinea Nicoletta Lo Monaco, che dell’ospedale di Conegliano è il direttore - saranno 104 i posti letto riconvertiti da degenza chirurgica ad area isolamento Covid, garantendo il massimo livello di sicurezza a pazienti e operatori. Tengo a sottolineare – aggiunge Lo Monaco – che queste professioniste non si sono dimenticate degli aspetti relazionali della cura e dell’isolamento cui erano costretti i pazienti, spesso anziani, positivi al Covid. Per questo hanno chiesto aiuto a Stefania Visentin, coordinatrice degli ambulatori dell'Ospedale, che ha organizzato il servizio di videochiamate con i familiari degli oltre 90 pazienti ricoverati in quei giorni”.

Altre professioniste hanno fatto parte di quella difficile sfida che ha visto l’ospedale di Conegliano trasformato, nell’arco di pochi giorni e fino all’attivazione del Covid hospital di Vittorio Veneto, in nosocomio per i pazienti positivi: tra queste Mara Tonegutti che con la responsabile del servizio professioni sanitarie, dott.ssa Sandra Migotto, ha provveduto ai rifornimenti costanti dei dispositivi di protezione per garantire la sicurezza a tutti. Mara ha gestito, anche, l’attività di screening del personale sanitario per verificare l'eventuale positività al tampone. Altre due figure completano quell’ “esercito rosa” che ha aiutato il Santa Maria dei Battuti a far fronte all’emergenza Covid e che in realtà conta, nelle corsie del Santa Maria dei Battuti così come nei servizi territoriali, decine e decine di volti, di nomi, di sensibilità e professionalità: la dott.ssa Daniela Rubin, Direttore del Laboratorio analisi e la dott.ssa Daniela Maccari, direttore del Servizio Farmaceutico.

“A tutte loro e al grande lavoro svolto in questo periodo da tutte le équipe dell’ospedale di Conegliano così come da tutti i nostri professionisti – sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi – va il mio più sentito ringraziamento. Se siamo riusciti ad affrontare e reggere l’onda d’urto dell’emegenza covid lo dobbiamo al grande, grandissimo sforzo fatto da tutti gli operatori, che dall’inizio dell’emergenza si stanno spendendo, senza sosta, al fianco dei nostri pazienti e dei loro familiari”.

I numeri

  • la Medicina ha accolto, dall’inizio dell’emergenza ad oggi, 301 pazienti sospetti e confermati Covid;
  • il Pronto soccorso di Conegliano ha preso in carico 940 persone sospette e confermate Covid;
  • La Terapia intensiva ha gestito 35 pazienti Covid;
  • Dall’inizio dell’emergenza Covid sono nati, nell’Ostetricia di Conegliano, 70 bambini.
H Conegliano gruppo di infermieri in reparto COVID19
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Ospedale Conegliano, un "esercito rosa" per reggere l'onda d'urto del Covid
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dott.ssa Facchini e staff medici
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dott.ssa Brescianini e due colleghi del Pronto Soccorso di Conegliano
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Coordinatrici H Conegliano2
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