Resta in carcere

Sparatoria Treviso, il video del fermo del 36enne rom accusato di tentato omicidio

Branko Durdevic, il 36enne rom che lunedì scorso ha sparato allo zio 52enne (gravissimo a Treviso), resta in carcere. Si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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Resta in carcere Branko Durdevic, il 36enne rom che ha sparato allo zio 52enne lunedì scorso. Nell'interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere. Restano gravissime le condizioni del parente ferito alla testa, in fin di vita al Ca' Foncello.

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Sparatoria Treviso, il video del fermo del 36enne rom

Dopo la follia un barlume di lucidità che gli ha consentito di realizzare come, ormai braccato dalle Forze dell'ordine, non "sarebbe più potuto andare da nessuna parte". Una resa, quella del 36enne rom Branko Durdevic, che lunedì scorso, 8 febbraio 2021, si era consegnato alla Polizia dopo aver sparato poco prima allo zio Domenico "Joco", 52 anni, ritenuta  inevitabile.

Il parente, che si trova ancora ricoverato al Ca' Foncello di Treviso in condizioni gravissime ma stazionarie, era venuto a fargli visita nel quartiere Santa Bona. Poi la violenta lite, scaturita per questioni "passionali" legate alle nipotine di Domenico, da lui non più viste dopo l'avvio di una relazione proprio tra il nipote Branko e la madre delle stesse.

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E proprio il 36enne, rinchiuso nel carcere di Venezia con le accuse di tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di garanzia.

Nei momenti concitati dopo la sparatoria, avvenuta  dalla finestra della sua abitazione, il 36enne è fuggito attraverso i campi cercando di nascondersi. Ma la sua "latitanza" è durata ben poco e alla fine gli agenti sono riusciti a mettergli le manette ai polsi. Non è stata invece più ritrovata la pistola con cui l'uomo ha sparato.

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