Il Governo non ha ancora deciso: Natale “in rosso”? Sembra probabile, ma non certo
Due le ipotesi sul tavolo: una zona rossa nazionale (o arancione) dal 24 dicembre al 6 gennaio; oppure una zona rossa nei giorni festivi e prefestivi.
Restano da decidere tempi e modalità, ma la prospettiva di un Natale “in rosso” è sempre più concreta. Il premier Giuseppe Conte parla di “qualche ritocchino”, ma alcuni ministri, Boccia e Speranza in primis, spingono per il lockdown in tutto il Paese a cavallo delle festività natalizie, dal 24 dicembre al 6 gennaio 2020.
Ancora nessuna decisione
ULTIMO AGGIORNAMENTO: Rispetto a quanto anticipato ieri, mercoledì 16 dicembre 2020, si va verso un'Italia tutta zona rossa dal 24 al 3 gennaio, forse al 6. Con poche deroghe per le messe e per consentire ai congiunti stretti di andare a trovare genitori o nonni anziani, stabilendo un numero massimo di persone che possano spostarsi, probabilmente due. Nei giorni 24, 25, 26, 27, più 31, 1, 2 e 3 si aggiungeranno anche l'impossibilità di uscire dal proprio Comune e saranno totalmente chiusi bar, ristoranti e negozi. In giornata la decisione ufficiale.
Nulla è però ancora deciso e oggi (mercoledì 16 dicembre) è prevista una riunione di Conte con i capi delegazione per tirare le somme e stabilire le nuove chiusure. Poi ci sarà un confronto con i governatori delle Regioni. Intanto durante il consueto punto stampa di oggi, il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia ha affermato:
“C’è forte pressione ospedaliera. La sanità è assorbita dal Covid. Serve collaborazione con tutti i cittadini. Noi abbiamo necessità di adottare misure come Veneto, misure restrittive. E se non ci penserà lo Stato dovremo fare da soli. Sarebbe meglio che fosse il Governo, però a prendere questa decisione, perché in questo modo sarebbero garantiti i ristori”.
Due le ipotesi
Al momento, le ipotesi sul tavolo dell’Esecutivo sono due: una zona rossa o arancione appunto dal 24 dicembre al 6 gennaio, oppure la chiusura di negozi e ristoranti nei giorni prefestivi, dal 24 al 27 dicembre, dal 31 dicembre al 3 gennaio e il 6 gennaio. L’obiettivo è quello di ridurre il più possibile il numero di contagi e di persone ricoverate per farsi trovare pronti in occasione della ripartenza delle attività dopo le feste. Una ripartenza che preoccupa sempre più Palazzo Chigi, che starebbe rivalutando secondo indiscrezioni anche la riapertura delle scuole il prossimo 7 gennaio.
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