Decreto Coronavirus, il sindaco di Treviso: "Serviva più coraggio" - VIDEO
Stamattina altro giro di Conte (Mario) in città con la Protezione civile. Ieri la "ramanzina" ai trevigiani e le critiche al suo omonimo.
Il sindaco di Treviso, Mario Conte, critico verso il provvedimento firmato ieri sera dal suo omonimo.
Decreto Coronavirus, il sindaco di Treviso: "Serviva più coraggio"
"In partenza con la Protezione Civile Treviso per sensibilizzare la cittadinanza del centro e dei quartieri alla necessità di restare a casa". Il sindaco di Treviso, Mario Conte, non si sta certo risparmiando per veicolare ai cittadini il fondamentale messaggio del "restare a casa" e poco fa, proprio mentre si stava avviando all'ennesimo giro in città, ha annunciato anche un aumento dei controlli delle Forze dell’Ordine e della Polizia Locale.
Il "rimprovero" a fin di bene ai trevigiani
Ieri, mercoledì 11 marzo 2020, il primo cittadino aveva già fatto con la Polizia locale un sopralluogo nei quartieri, restando però deluso dal comportamento poco rispettoso di molti concittadini. Un'amarezza trasferita poi in un video postato sui social:
"Sono appena rientrato da un giro con Polizia locale e devo dire che non ci siamo, troppi bambini con le mamme, troppi anziani, troppi ragazzi nei campetti ancora in giro - lo sfogo del sindaco - Dobbiamo capire che non siamo in vacanza, c'è un' emergenza e dobbiamo fare dei sacrifici perché potenzialmente tutti siamo portatori del virus anche se asintomatici. Non c'è il furbo che pensa di aggirare i divieti, c'è solo da stare a casa perché i contagi sono in aumento. Ci vuole rispetto per sé stessi e per chi sta facendo sacrifici, ringrazio a tal proposito i nostri commercianti. Dobbiamo ragionare da collettività, non da singoli e solo così dimostreremo di essere un popolo maturo".
La critica al Governo: "Serviva più coraggio"
Infine Conte (Mario) ha voluto esprimere alcune perplessità in merito al decreto varato ieri sera dal suo omonimo, il premier Giuseppe Conte.
"Penso sia opportuna qualche considerazione sul decreto firmato ieri sera dal Presidente del Consiglio.
Ci voleva più coraggio. E, dopo almeno quattro provvedimenti in pochissimi giorni, era necessario un documento che lasciasse poco spazio alle interpretazioni. Non è stato così. Si chiudono tante attività, certo, ma tante, forse troppe, restano ancora aperte. Vi chiedo un favore: non perdiamo tempo ad interpretare il DPCM e valutiamo la possibilità di chiudere a prescindere da articoli, lettere e allegati,Faq ministeriali e circolari. Dobbiamo tutelare noi stessi, la collettività e tutti coloro che stanno facendo enormi sforzi economici tenendo le serrande abbassate. Esprimo la massima solidarietà agli operai, capisco che questo provvedimento non vi tuteli. Sono con voi. Vi chiedo comunque di essere positivi, ottimisti e collaborativi. Facciamo tutti la nostra parte e vedrete che ne usciremo. Non guardiamo gli altri ma pensiamo solo ed esclusivamente a cosa possiamo fare noi per limitare il contagio di questo maledetto virus che sta annullando le relazioni sociali e bloccando l'economia di una nazione intera. Io, da Sindaco, sarò sempre al vostro fianco. Forza Treviso, forza Trevigiani!"