Fase 2, Stefano Marcon (Upi): "Superare i codici Ateco e guardare al modello veneto" - VIDEO
Il sindaco di Castelfranco, nonché presidente della Provincia e vicepresidente nazionale Upi, sposa l'iniziativa dei sindaci dei 7 capoluoghi veneti.
L'annunciata e attesa Fase 2 così come prevista dal Governo ha creato molto malessere sociale in Veneto.
Malcontento dilagante
La temperatura del malessere sociale sta iniziando a salire sempre di più in Veneto, dopo l'annuncio del Governo di una Fase 2 tanto attesa quanto - per molti commercianti - deludente e inspiegabilmente prudente. Lo stesso presidente della Regione, Luca Zaia, che pure sta cercando di fare "il pompiere" per non alimentare una rabbia dilagante, ha tuttavia criticato le misure, giudicate ancora troppo restrittive, varate dall'Esecutivo, sperando in un improbabile ravvedimento. Il malcontento, specie delle categorie più esposte (gestori di bar, ristoranti, parrucchieri ed estetiste ecc.), sta cominciando a manifestarsi con iniziative spontanee (LEGGI QUI). Ed è di ieri, martedì 28 aprile 2020, la mossa dei sindaci dei 7 capoluoghi veneti, che hanno dato mandato al sindaco di Treviso, nonché presidente Anci Veneto, Mario Conte, di chiedere un incontro urgente al premier per poter gestire in autonomia la Fase 2.
Osservatorio privilegiato
In tutto ciò Stefano Marcon, uno e trino, ovvero sindaco di Castelfranco, presidente della Provincia di Treviso e (da poco) vicepresidente nazionale di Upi (Unione province italiane), gode di un osservatorio privilegiato avendo fatto parte anche nei giorni scorsi della "cabina di regia" istituzionale per mettere a punto la ripartenza.
"Confermo, in giro c'è molto malcontento - spiega Marcon - La gente, i veneti, vogliono tornare a lavorare. La situazione è molto tesa".
La mossa di Upi
E' proprio per questo che, come Unione delle province italiane, al pari dei colleghi sindaci veneti di capoluogo, non si è rimasti con le mani in mano.
"Abbiamo messo a punto proprio ieri, martedì, un documento da inviare al Governo in cui chiediamo di superare la logica di codici Ateco per le aziende e guardare invece, con tutte le precauzioni e i controlli che servono (mascherine, disinfettanti, guanti e altro), al modello veneto: chi può riaprire in sicurezza, deve poterlo fare", sottolinea Marcon.
L'appoggio all'iniziativa dei sindaci
E sull'iniziativa dei sindaci dei 7 capoluoghi, commenta:
"E' positivo che sia stato chiesto un incontro a Roma - chiosa Marcon - Le specificità e le diverse sensibilità dei territori devono emergere, vanno tenute in conto. Condivido l'iniziativa e spero in un buon esito".
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