Polizia di Stato

Brutale aggressione Conegliano, altri nove kosovari perquisiti: individuato l'intero "branco"

Si tratta in totale di 11 ventenni kosovari che si erano scagliati con bastoni e mazze contro coetanei macedoni.

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Nella mattinata odierna, giovedì 13 maggio 2021, sono state eseguite nove perquisizioni personali e locali a carico di altrettanti giovani kosovari.

Brutale aggressione Conegliano in Piazza Cima

A seguito di incessanti indagini espletate dalla Squadra Mobile di Treviso e dal Commissariato di P.S. di Conegliano, nella mattinata odierna, giovedì 13 maggio 2021, sono state eseguite nove perquisizioni personali e locali a carico di altrettanti giovani kosovari, quasi tutti incensurati, individuati quali responsabili dei noti fatti avvenuti in Piazza Cima a Conegliano lo scorso 2 maggio.

La complessa attività investigativa, coordinata dal P.M., Dr.ssa Mara De Donà, della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Treviso, ha consentito di individuare l’intero gruppo (composto da 11 ventenni kosovari), che ha partecipato alla violenta aggressione ai danni di alcuni giovani macedoni, loro coetanei, per motivi in corso di accertamento. Le perquisizioni sono state eseguite in diversi Comuni della provincia di Treviso e, in un caso, nella provincia di Venezia, interessando quindi un’ampia parte del territorio provinciale.

Importanti elementi probatori a carico del "branco"

Le perquisizioni personali e locali hanno consentito di acquisire ulteriori riscontri probatori circa la partecipazione dell’intera “banda” a quei fatti di inaudita violenza che, oltre a costituire un grave episodio hanno suscitato allarme sociale nella cittadinanza coneglianese.

Brutale aggressione Conegliano, altri nove kosovari perquisiti: individuato l'intero "branco"

Nei confronti dei giovani, indagati in concorso per lesioni aggravate e per possesso di oggetti atti ad offendere, è stato inoltre emanato dalla locale Divisione Anticrimine, il divieto di accesso ai pubblici esercizi previsto dalla Legge 18.12.2020 n.173, c.d. DASPO Willy, per anni due.

Le indagini sono state svolte prevalentemente con metodi tradizionali di polizia giudiziaria e con il supporto di strumentazioni tecniche.

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