Morte Alex Marangon, disposto il test tossicologico per tutti i partecipanti al "raduno sciamanico"
Mentre si attendono i risultati degli esami tossicologici del 25enne, la Procura di Treviso ha disposto che l'analisi del capello venga eseguita anche sugli altri partecipanti
Per far luce sulla morte di Alex Marangon, il 25enne deceduto nella notte tra il 29 e il 30 giugno 2024 a Vidor, la Procura di Treviso ha disposto il test tossicologico per tutti i partecipanti al raduno sciamanico, come richiesto più volte dai genitori della vittima.
Disposto il test tossicologico per tutti i partecipanti al "raduno sciamanico"
La Procura della Repubblica di Treviso ha stabilito che tutti i partecipanti al ritiro sciamanico nell'abbazia di Santa Bona a Vidor, tenutosi il 29 giugno scorso, saranno sottoposti all'esame del capello.
La decisione è stata presa dopo che Alex Marangon è stato trovato morto sul greto del Piave tre giorni dopo l'evento, il 2 luglio 2024.
Il sospetto degli inquirenti, sin dall'inizio, è che durante il ritiro Alex e gli altri partecipanti abbiano assunto l'ayahuasca, un decotto a base di diverse piante tipiche del Brasile, conosciuto anche come "liana dei morti" nella lingua quechua, a cui sono attribuite capacità terapeutiche in Amazzonia, ma che provoca effetti allucinogeni.
Il videoservizio di Tv7, televisione del nostro gruppo editoriale Netweek:
L'assunzione di questa sostanza sotto forma di infuso era stata inizialmente indicata come possibile causa della perdita di controllo del giovane. Mentre si attendono i risultati degli esami tossicologici del 25enne, la Procura di Treviso ha disposto che l'analisi del capello venga eseguita anche su tutti i partecipanti.
Tuttavia, l'esame non potrà essere effettuato sui due curanderi colombiani che, da quanto si apprende, sarebbero già all'estero.
Le indagini e i misteri da chiarire
Dopo più di un mese, le cause della morte di Marangon restano ancora avvolte nel mistero. Subito dopo il ritrovamento del cadavere, si era ipotizzato che Marangon fosse caduto, forse a causa di un malore, e fosse poi annegato nel Piave. Tuttavia, l'autopsia ha rivelato gravi ferite alla testa e sul fianco sinistro, compatibili con colpi inferti con un oggetto contundente.
Questi elementi hanno fatto emergere l'ipotesi di omicidio. Nonostante ciò, la Procura non ha ancora trovato indizi sufficienti per identificare un responsabile.
Agnese Capoccia