Il Giallo

Morte Alex Marangon, i due curanderos presenteranno una memoria scritta

Dopo più di un mese e mezzo la Procura sentirà la versione dei due colombiani che hanno guidato il rito sciamanico la notte in cui Alex è deceduto

Morte Alex Marangon, i due curanderos presenteranno una memoria scritta
Pubblicato:
Aggiornato:

Dopo più di un mese dalla morte di Alex Marangon, il 25enne di Marcon che ha perso la vita nella notte tra il 29 e il 30 giugno 2024 durante un raduno sciamanico a Vidor, restano ancora tanti dubbi. Mentre si attendono i risultati dei test tossicologici sul corpo di Alex e dall'analisi del capello su tutti i partecipanti, nuove risposte potrebbero arrivare dalle testimonianze dei due "curanderos" colombiani, Jhonni Benavides e Sebastian Castillo che presenteranno una memoria scritta per fornire la propria versione.

Morte Alex Marangon, i due curanderos presenteranno una memoria scritta

La procura di Treviso sta cercando di fare chiarezza su quanto accaduto la notte tra il 29 e il 30 giugno 2024, quando Alex Marangon è morto all'Abbazia Santa Bona di Vidor, dove stava partecipando a un raduno sciamanico.

Per far luce su questa tragica vicenda, i carabinieri, su richiesta della procura, hanno deciso di ascoltare la versione dei fatti dei due "curanderos" colombiani, Jhonni Benavides e Sebastian Castillo. I due sarebbero stati contattati attraverso il loro avvocato che avrebbe comunicato ai magistrati trevigiani che i due colombiani presenteranno una memoria scritta per fornire la propria versione.

Jhonny Benavides

Benavides e Castillo erano presenti come ospiti d'onore al raduno sciamanico a cui Alex aveva partecipato. Sebbene non risultino indagati, hanno sempre negato l'utilizzo di sostanze psicotrope, in particolare dell'ayahuasca, un decotto a base di erbe amazzoniche spesso associato a riti sciamanici, durante l'evento di Vidor.

Dopo la morte del 26enne di Marcon, i due hanno lasciato l'abbazia senza incontrare i carabinieri, un fatto smentito dal loro avvocato. Tuttavia, la loro testimonianza potrebbe essere cruciale per chiarire i dettagli della vicenda. Tutti i partecipanti alla serata, circa venti persone inclusi i due curanderos, sono stati invitati a sottoporsi all'esame del capello per verificare l'assunzione di droghe.

La lettera anonima

Un altro tassello importante potrebbe essere arrivato anche da una testimonianza anonima recapitata a uno degli avvocati della famiglia Marangon, Stefano Tigani, avvocato dell'associazione "Penelope".

Stando a quanto comunicato sui social da Tigani, giovedì 8 agosto 2024, avrebbe ricevuto una lettera anonima che presenterebbe una nuova versione dei fatti.

"LETTERA ANONIMA.
Oggi presso il mio studio ne ho ricevuta una, con affermazioni gravi che, se vere, sarebbero molto utili.
A questa persona dico: la lettera anonima non serve a niente, non porterà giustizia e non si può utilizzare.
A questa persona dico: fatti avanti, fa il bravo cittadino o la brava cittadina. Mettiti una mano sulla coscienza. Se quel che dici è vero nulla hai da temere.
Ma se vuoi aiutare l’indagine fatti avanti".

Il contenuto della lettera, che non è stato reso pubblico da Tigani ma è già stato acquisito dalla Procura, solleva sospetti sulla sorte del 25enne. Questa lettera anonima aggiunge un ulteriore velo di mistero a un caso che resta, sotto molti aspetti, un giallo.

Il giallo sulla morte di Alex

Il giallo sulla morte di Alex Marangon presenta ancora molti punti da chiarire. La sera del 29 giugno, Alex ha partecipato a un raduno sciamanico per la festa del "Sol de Putamayo", organizzata dai musicisti Andrea Zuin e Tatiana Marchetto.  Non è ancora chiaro cosa sia accaduto durante quella serata. L'unica certezza è che, a un certo punto, Alex ha lasciato improvvisamente l'abbazia.

Andrea Zuin

Da quanto emerso dalle testimonianze dei presenti, a seguire Alex fuori sarebbero stati proprio i due curanderos. Tuttavia, sempre secondo le testimonianze, Benavides e Castillo sono tornati poco dopo senza di lui, affermando che il 25enne era scomparso. Da quel momento, attorno alle 3 della notte tra il 29 e il 30 giugno, sono iniziate le ricerche da parte dei presenti. Le ricerche ufficiali sono iniziate solo qualche ora dopo, con la denuncia di scomparsa presentata alle autorità alle 7 del mattino.

Il corpo di Alex è stato ritrovato solo due giorni dopo, il 2 luglio, nella zona di Ciano del Montello, su un isolotto del fiume Piave, circa 4 km a valle dal punto zero di ricerca a Vidor.

Il corpo ritrovato su un isolotto

L'autopsia ha confermato che non si è trattato di un suicidio, come inizialmente si pensava, e che il 25enne non è morto annegato. Sul corpo sono state ritrovate diverse ferite alla testa, causate da un oggetto contundente. Inizialmente, una tumefazione all'occhio e una lacerazione all'addome avevano fatto pensare a traumi da caduta o rotolamento, ma ora la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio volontario.

Seguici sui nostri canali