"Emergenza sociale"

50enne aggredito da due minori a Treviso, il sindaco: "Servizio civile obbligatorio per le baby gang"

Il primo cittadino Mario Conte: "Penso sia necessaria una proposta di legge che preveda la possibilità di introdurre l’obbligo di attività utili alla collettività"

50enne aggredito da due minori a Treviso, il sindaco: "Servizio civile obbligatorio per le baby gang"
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Dopo il recente episodio che ha coinvolto un 50enne di Treviso, aggredito da due minori in centro per averli rimproverati, il Sindaco Mario Conte ha espresso la necessità di intervenire duramente sui casi di violenza che vedono protagonisti ragazzini e adolescenti.

50enne aggredito, il sindaco: "Servizio civile obbligatorio per le baby gang"

L'aggressione di Luca Gobbo, 50enne di Treviso, preso a calci e pugni da un 15enne e un 17enne sabato 6 aprile 2024 in vicolo Rialto, ha fatto molto discutere negli scorsi giorni.

Luca Gobbo

Il caso di cronaca ha riacceso il dibattito sulla necessità di intervenire sui sempre più frequenti episodi di violenza che riguardano i più giovani. In questo senso si è espresso anche il sindaco di Treviso, Mario Conte, che in un post su Facebook ha proposto come soluzione il servizio civile obbligatorio per adolescenti e ragazzini violenti.

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Il Sindaco di Treviso, Mario Conte

Nel suo post, il primo cittadino ha parlato di "emergenza sociale":

"Più che di sicurezza, di fronte alle intemperanze di questi giovani bisognerebbe parlare di emergenza dal punto di vista sociale. Questa riguarda una fascia di popolazione, quella degli adolescenti fra i 12 e i 17 anni: un’età giovanissima che richiama tutti a una grande responsabilità, a partire dalle famiglie fino ad arrivare alle istituzioni".

Come risposta a questa emergenza il sindaco propone l'introduzione del servizio civile obbligatorio:

"La risposta alla noia, al tempo impiegato male da parte di questi ragazzi (una piccola parte, ci tengo a precisarlo) è il servizio civile obbligatorio. Per questo lancio un appello al Governo affinché venga previsto, per coloro che commettono questi atti di violenza e disagio che danneggiano le comunità, un percorso educativo obbligatorio.

Se si entra in contatto con il mondo, con la vita vera, quella fatta di servizi alla comunità, volontariato, di sociale, che si occupa di fragilità e di sofferenze, tutto appare un po’ più chiaro e le priorità diventano altre.
Per esempio il rispetto e l’educazione", conclude Conte.

In un secondo post Conte ha esplicitato la necessità di una proposta di legge, anche all'interno del Decreto Caivano, per affrontare il problema delle baby gang:

"Per il noto problema delle baby gang, penso sia necessaria una PROPOSTA DI LEGGE, anche intervenendo sul Decreto Caivano, che preveda la possibilità di introdurre l’obbligo di attività utili alla collettività anche per quei ragazzi che si siano resi protagonisti di fatti che denotano una certa pericolosità sociale, in caso di DASPO urbano o l’ammonimento da parte del Questore, e per i reati per i quali non sono previste pene detentive considerevoli", ha scritto sul proprio profilo il primo cittadino.

"Il governo ha tagliato due terzi dei fondi per il Servizio Civile"

Alla proposta del Sindaco risponde Luigi Calesso, di Coalizione Civica per Treviso, che in una nota ha sottolineato come il governo abbia ridotto i fondi per il servizio civile del 27%, causando una diminuzione dei posti disponibili.

"Non capisco se si riferisca a tutti i ragazzi o solo a coloro che venissero giudicati colpevoli di aggressioni o altri comportamenti violenti ma è certo che il governo nazionale di destra ha tagliato i fondi del servizio civile di due terzi per il 2024, portandoli da 311 a 110 milioni di euro, una misura che ha comportato la riduzione del 27% dei posti disponibili".

Luigi Calesso

Questo, precisa Calesso, ha portato a una minore partecipazione dei giovani, compromettendo i servizi offerti, come il trasporto per disabili e il sostegno agli anziani.

"In Veneto, ad esempio, sono 422 in meno i posti disponibili per la partecipazione al servizio civile e la riduzione del numero dei progetti finanziati incide negativamente sulla disponibilità dei ragazzi a parteciparvi perché molte volte non sono più disponibili i progetti a cui volevano partecipare o i luoghi in cui potrebbero svolgere il servizio sono molto lontano dalla loro residenza", prosegue Calesso. "Il taglio drastico dei finanziamenti, quindi, crea una spirale negativa che dalla riduzione dei posti porta anche alla diminuzione dell’interesse dei ragazzi per il servizio civile".

La decisione politica, prosegue Calesso, ha colpito non solo i giovani, ma anche le fasce più deboli della società.

"Ovviamente, la minore disponibilità di ragazzi nel servizio civile comporta la riduzione o l’annullamento dei servizi da loro svolti, siano essi quelli di trasporto di persone con disabilità, di integrazione dei richiedenti asilo, di sostegno agli anziani. Il danno, quindi, non riguarda solo i ragazzi ma numerose fasce deboli della società.

In queste condizioni, frutto non di un destino “cinico e baro” ma della scelta di definanziamento operata dal governo di destra, non si capisce come il servizio civile potrebbe essere “ampliato” per accogliere le istanze del Sindaco Conte.

Mi pare utile che il Sindaco – che vanta ottimi rapporti, diretti ed epistolari, con vari ministri – intervenga presso il governo perché il taglio devastante di fondi al servizio civile venga annullato in modo da poter avere qualche speranza che la sua proposta di “obbligatorietà” trovi qualche speranza di essere concretizzata, una volta che sarà delineata con un po’ di precisione in più".

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