Alex Marangon, la relazione del medico legale: "Preso a calci in faccia prima di morire"
Il padre del 25enne: "Lo massacrano di botte, quindi si suicida. Otto mesi per partorire un referto pieno di contraddizioni..."

Nuove inquietanti risposte sul caso di Alex Marangon, il 25enne di Marcon trovato morto su un isolotto del Piave il 2 luglio 2024, dopo aver partecipato a un rito sciamanico nell'Abbazia di Santa Bona a Vidor, emergono dalla relazione del medico legale. Risposte che, però, sono insufficienti per spiegare cosa sia realmente successo al barista 25enne la notte del 29 giugno.
La relazione del medico legale: "Alex preso a calci in faccia prima di morire"
La relazione del medico legale Alberto Furnaletto è stata depositata in Procura pochi giorni fa. Secondo quanto riporta la Tribuna di Treviso, dalla perizia tecnica emergono dettagli inquietanti su quanto successo al 25enne Alex Marangon poco prima di finire nel Piave.

L'esame autoptico ha confermato quanto emerso sin dalle prime analisi: Alex è morto per un grave trauma cranico, non per annegamento.
Secondo la perizia del medico legale, le lesioni riscontrate (soprattutto quelle craniche) sarebbero compatibili con una caduta dall'altezza della terrazza dell'abbazia, ma ha anche evidenziato lesioni al volto, in particolare all'occhio sinistro, e al costato, provocate da calci, che sarebbero state inferte al giovane prima della caduta. Non ci sarebbero infatti tracce di abrasioni da rami d'albero.

Alex sarebbe stato quindi coinvolto in una violenta colluttazione, prima di cadere (o buttarsi) dalla terrazza. Alla relazione, tuttavia, mancano ancora gli esiti dell'esame tossicologico, che avrebbe già confermato la presenza di tracce di ayahuasca, decotto allucinogeno a base di piante amazzoniche, vietato in Italia.
"Lo massacrano di botte, quindi si suicida"
La relazione del medico legale non fornisce risposte sufficienti a chiarire quanto accaduto la notte tra il 29 e il 30 giugno 2024. In quei giorni Alex stava partecipando a un raduno sciamanico nell'abbazia di Santa Bona, che vedeva come ospiti speciali i curanderos colombiani Jhonni Benavides e Sebastian Castillo.

Secondo alcuni testimoni, Alex appariva agitato e, verso le due di notte, aveva chiesto di parlare con i due sciamani colombiani, per poi allontanarsi dal gruppo. I due lo avrebbero seguito, ma successivamente Alex è scomparso.
I curanderos sostengono che il ragazzo sia fuggito e di aver sentito, poco dopo, un urlo e un tonfo (versione confermata da tutti i partecipanti interrogati dagli inquirenti). Dopo questi eventi, entrambi hanno lasciato l’Italia. In un memoriale destinato agli inquirenti, tramite il loro legale, avrebbero affermato che Alex avrebbe agito da solo, forse in preda a una crisi.
Il corpo di Alex verrà ritrovato due giorni dopo, il 2 luglio, su un isolotto del Piave, quattro chilometri a valle dall'Abbazia.

Il mistero sulla morte del 25enne ruota proprio intorno a quanto successo in quelle ultime ore, da quando il barista si è allontanato dal gruppo. Da otto mesi ormai i genitori di Alex chiedono giustizia per la morte del figlio.
In merito alla relazione del medico legale, il padre di Alex, Luca Marangon, ha commentato duramente l'esito:

"Lo massacrano di botte, quindi si suicida. Otto mesi per partorire un referto pieno di contraddizioni...", ha scritto su Facebook.