IMPEGNATE 56 PATTUGLIE

Controlli della Polstrada di Treviso: 1500 multe per eccesso di velocità e altre infrazioni

Le verifiche, effettuate tra il 19 e il 25 aprile nell'ambito di una campagna europea, hanno riguardato anche i veicoli commerciali

Controlli della Polstrada di Treviso: 1500 multe per eccesso di velocità e altre infrazioni
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La rete delle polizie stradali europee "Roadpol – European Roads Policing Network" ha svolto un'attività congiunta di verifiche denominata “European Operation Speed” (controllo velocità).

Tanti eccessi di velocità

L’obiettivo ultimo è quello di elevare gli standard di sicurezza stradale, armonizzando l’attività di prevenzione, informazione e controllo affinché si sviluppi la coscienza e la consapevolezza che nello stesso momento tutte le forze di polizia stradale dell’Unione Europea stanno operando per un obiettivo comune.

La Polizia Stradale di Treviso ha predisposto, sul territorio di propria competenza, per tutto il periodo, l’effettuazione di mirati controlli con le apparecchiature speciali in dotazione.

In particolare sono state coinvolte in servizi specifici 11 pattuglie, con uso di telelaser ed impegnate altre 56 pattuglie.

Sono state così accertate 903 contravvenzioni per il superamento dei limiti di velocità ed elevate altresì 604 altre infrazioni di cui 61 per il mancato uso delle cinture di sicurezza, 22 per l’utilizzo del telefono cellulare durante la guida.

Irregolarità sui veicoli commerciali

CONTROLLI POLSTRADA 2
Foto 1 di 3
CONTROLLI POLSTRADA 1
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CONTROLLI POLSTRADA 3
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Non sono mancati i controlli ai veicoli commerciali, che hanno portato ad elevare numerose contravvenzioni, tra queste spiccano quelle di conducente italiano che nella giornata del 26 aprile veniva fermato per un normale controllo, ma da subito gli operatori, notavano anomalie sulla sua attività di guida, veniva quindi accompagnato preso un’officina specializzata, che ne riscontrava l’alterazione del dispositivo cronotachigrafo con l’intento di falsare il reale tempo di guida del conducente.

Diversa invece il metodo adottato da un conducente senegalese alla guida di un veicolo italiano, che fermato da un equipaggio, risultava non aver inserito la scheda del conducente nel dispositivo cronotachigrafo digitale, rendendo così impossibile il controllo della sua attività lavorativa. Queste condotte, oltre ad essere estremamente pericolose per la loro ed altrui incolumità, andavano ad eludere la normativa sociale volta alla tutela dei lavoratori e degli utenti della strada oltre che alla leale concorrenza tra gli autotrasportatori.

Nella giornata del 23 aprile, risalta il controllo di un autocarro di nazionalità rumena, che trasportava un carico di alimenti, nella fattispecie carne, senza che lo stesso fosse idoneo a tale trasporto. La merce emanava un cattivo odore e si trovava in contenitori danneggiati. Vista la situazione, si richiedeva l’intervento di personale della ULSS 2, il quale ne accertava il cattivo stato di conservazione, dal quale ne conseguiva il sequestro e la successiva distruzione.

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