GIALLO DI VIDOR

Il 4 novembre l'ultimo test per scoprire la verità sulla morte di Alex Marangon

I Ris analizzeranno tre macchie di sangue ritrovate nell'auto del giovane barista scomparso durante una seduta di musica-medicina

Il 4 novembre l'ultimo test per scoprire la verità sulla morte di Alex Marangon
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Nell’auto di Alex Marangon sono state trovate tre macchie, forse di sangue, che ora verranno analizzate dai carabinieri del RIS di Parma. L’indagine sulla morte del barista veneziano, 26 anni, prosegue ma questa potrebbe essere l'ultima occasione per far luce sulla morte di Alex, avvolta da troppe ombre, dalle chat cancellate alle versioni contrastanti dei presenti...

Il giovane è stato ritrovato il 2 luglio scorso sul greto del fiume Piave, a circa otto chilometri dall'abbazia di Vidor, in provincia di Treviso.

Il corpo ritrovato su un isolotto

Aveva la testa fracassata e numerose ferite sul torace. Nei giorni precedenti, la notte tra il 28 e il 29 giugno, Alex aveva partecipato a un rito di medicina e musica sciamanica organizzato da Andrea Zuin con la sua Zu Music Project.

Il 4 novembre l'ultimo test per scoprire la verità sulla morte di Alex Marangon

L’attenzione sull’auto di Alex si accende solo a metà agosto, quando i suoi genitori, insospettiti da una macchia vicino al freno a mano, chiedono che il veicolo venga controllato. La loro segnalazione spinge la procura di Treviso a disporre il sequestro dell’auto.

Alex Marangon

Dai rilievi sono emerse, oltre alla prima chiazza, altre due macchie sul sedile anteriore, lato passeggero. Il pubblico ministero Giacomo Valmassoi, titolare delle indagini, ha disposto un accertamento tecnico irripetibile per il 4 novembre 2024, al fine di stabilire se le macchie siano effettivamente di sangue e, in caso positivo, se il profilo genetico appartenga ad Alex o ad altre persone.

A quasi cinque mesi dalla morte

La morte di Alex resta un enigma. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio volontario, ma senza indagati. Tra le ipotesi vi è quella di un’aggressione durante l’evento sciamanico, che vedeva come ospiti i curanderos colombiani Jhonni Benavides e Sebastian Castillo.

Jhonny Benavides

Secondo alcuni testimoni, Alex appariva agitato e, verso le due di notte, aveva chiesto di parlare con i due sciamani colombiani, per poi allontanarsi dal gruppo. I due lo avrebbero seguito, ma successivamente Alex è scomparso.

I curanderos sostengono che il ragazzo sia fuggito e di aver sentito, poco dopo, un urlo e un tonfo. Dopo questi eventi, entrambi hanno lasciato l’Italia. In un memoriale destinato agli inquirenti, tramite il loro legale, affermano che Alex avrebbe agito da solo, forse in preda a una crisi.

Gli esami tossicologici

Gli esami tossicologici sul corpo di Alex hanno rilevato tracce di ayahuasca, un decotto a base di piante amazzoniche vietato in Italia. Ma oltre all'ayahuasca gli esami hanno rilevato tracce di cocaina nel sangue del 26enne.

Tuttavia, sembra improbabile che il giovane si sia lanciato o sia stato spinto giù dal terrazzo dell’abbazia. Ancora non è chiaro come sia morto, ma rimane aperta la possibilità che sia stato picchiato violentemente e poi gettato nel fiume.

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