Omicidio sul Piave, la confessione shock di Biscaro: "Ho preso l'orecchio perché volevo un suo ricordo"
Il 34enne, reo confesso, è accusato di omicidio volontario premeditato. La profanazione del corpo della vittima rimanda a una dinamica sessuale.
L'accusa per il 34enne Fabrizio Biscaro, reo confesso dell'omicidio di Elisa Campeol, è di omicidio volontario premeditato. La sera prima aveva comprato il coletto a Valdobbiadene. Lo stesso con cui ha ucciso la donna tagliandole anche l'orecchio.
Omicidio sul Piave, la confessione shock di Biscaro
"Ho preso un pezzo del suo orecchio perché volevo qualcosa che me la ricordasse". Un macabro trofeo preso mentre la povera Elisa Campeol era ancora agonizzante, dopo essere stata mortalmente aggredita alle spalle mentre prendeva il sole sul Piave.
Emergono particolari raccapriccianti dai primi interrogatori di Fabrizio Biscaro, il 34enne reo confesso dell'omicidio della barista di Pieve di Soligo, ora rinchiuso nel carcere di Santa Bona, a Treviso, proprio con l'accusa di omicidio volontario premeditato. Il coltello del resto lo aveva comprato la sera prima in un centro commerciale a Valdobbiadene per placare quell'impulso irrefrenabile di uccidere che l'indomani, mercoledì, l'uomo ha purtroppo sfogato sull'incolpevole Elisa.
La perizia psichiatrica
Biscaro verrà presto sottoposto a una perizia psichiatrica, che dovrà stabilire anche se la sua condizione è compatibile con il carcere o se sia più opportuno al momento trasferirlo in una struttura specializzata di salute mentale. Una delle domande che si pongono gli inquirenti, tra le altre, è cosa sarebbe successo se l'omicida non fosse stato interrotto dai due escursionisti che, vedendo la terrificante scena, si sono messi a urlare costringendolo a una precipitosa fuga. Poiché le modalità del delitto e la profanazione del corpo della vittima rimandano a una specifica dinamica sessuale.
Biscaro, dopo il delitto e la fuga, si è poi costituito alla caserma dei Carabinieri d Valdobbiadene, con i vestiti e il coltello ancora intrisi del sangue di Elisa. In un sacchetto di plastica, invece, l'orecchio della 35enne. A rendere ancora più agghiacciante una tragedia già di per sé assurda.