Mobilitazione generale nella Marca per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici
A Treviso, lunedì 10 febbraio 2025, oltre il 90% delle maestranze in sciopero. Presidio e trasferta a Roma.
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Otto ore di sciopero in aggiunta a quelle del 13 gennaio sono state proclamate dai sindacati di Treviso delle categorie Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, essendosi arenata la trattativa per il rinnovo del Contratto Nazionale scaduto lo scorso anno.
La protesta, che ha confermato anche il blocco degli straordinari e della flessibilità, ieri 10 febbario 2025 prevedeva anche un presidio dalle ore 10:00 alle 12:00 di fronte alla sede di Confindustria Veneto Est che ha sede in Piazza delle Istituzioni.
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Adesione massiccia
Lo sciopero dei metalmeccanici arriva dopo sette incontri i quali non hanno portato a nessun aumento del salario che, peraltro, si vorrebbe agganciare all’inflazione.
A Federmeccanica che farebbe orecchie da mercante, i lavoratori hanno opposto una adesione massiccia: Berco, Electrolux, ed Irgruppo Zoppas erano presenti al 90%; 95% invece quelli della de Longhi.
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I motivi del contendere
Le aspettative vanno dall’atteso aumento di 280 euro mensili, alla riduzione dell’orario di lavoro ed alla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Ai temi di carattere generale, si aggiungono poi le preoccupazioni dei 150 operai della Berco - Gruppo Thyssen dello stabilimanto di Castelfranco Veneto, la cui delegazione ha ribadito la necessità che sia fatta chiarezza sul proprio destino occupazionale.
La problematica investe, nella sola Marca, 1.100 aziende e 40.000 lavoratori interessati dal contratto industria metalmeccanica.
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In delegazione a Roma
Una delegazione di 50 persone partirà per Roma dove nei prossii giorni alla Camera sarà in discussione una legge di iniziativa popolare, sostenuta da ben 400.000 firme, su una diversa partecipazione dei lavoratori alla vita aziendale.
Il confronto sale di livello
Dalle iniziative provinciali, il confronto sta salendo di livello e si stanno preparando iniziative regionali e nazionali in quanto Federmeccanica e Assistal fino ad oggi - si sentiva commentare nel corso della manifestazione di ieri - non hanno rispettato i lavoratori ed in una congiuntura economica come quella attuale, non è corretto bloccare le trattative ed aggravare la situazione dell’intero comparto metalmeccanico.
L’obiettivo principale della mobilitazione? Una rapida conclusione della trattativa per il rinnovo del CCNL.