Interrotto anzitempo lo scambio culturale in corso con 24 studenti tedeschi al Liceo linguistico Veronese di Montebelluna.
Liceo Veronese Montebelluna, la scuola tedesca richiama i suoi studenti
Sarebbero dovuti rimanere a Montebelluna, nell’ambito dello scambio culturale con la terza f del liceo linguistico Veronese, fino a lunedì 2 marzo. Invece, 24 studenti dell’Ossee Gymnasium di Timmerdorfer Strand, istituto tedesco che da anni intreccia relazioni con la scuola di Montebelluna, martedì mattina sono partiti dal Duomo per fare ritorno a casa. Non in aereo, ma con un viaggio prima in pullman e poi in treno durato dalle 10 del mattino fino a mezzanotte. Eppure, prima che il ciclone rappresentato dal coronavirus si abbattesse sulle vite di 45 diciassettenni, dei loro insegnanti e delle loro famiglie, tutto era partito al meglio. Mesi di preparativi e contatti via mail, Skype o attraverso i social, l’arrivo venerdì e l’accoglienza nelle famiglie. Quindi sabato, l’ingresso prima a scuola e poi in municipio, con il sindaco Marzio Favero che aveva apprezzato l’ottima organizzazione e l’interesse mostrati dagli studenti di entrambe le scuole.
“Sabato, però – spiegano i rappresentanti di classe del Veronese – sono cominciate ad arrivare le notizie relative al corona virus che si aggravavano ora dopo ora. Così la scuola tedesca ha deciso di far rientrare il prima possibile i ragazzi, sia perché tutte le iniziative erano state annullate, sia per il rischio che, attendendo il 2 marzo, i voli potessero essere bloccati”.
Il pianto degli studenti al momento dei saluti
Di conseguenza, lo scambio si è ridotto a tre giorni, sufficienti però per stringere legami e amicizie. Al posto di Venezia è arrivato Cison, al posto dei locali pubblici le abitazioni dei ragazzi. Dove tutti assieme hanno parlato, riso, cantato. E il pianto degli studenti al momento dei saluti è stato la testimonianza più vera di quanto l’esperienza li abbia comunque uniti e di quanto l’interruzione della stessa li abbia addolorati. Intanto, però, mentre la terza F spera di poter ricambiare la visita nel mese di maggio, virus permettendo, anche altri sogni sono stati infranti dalle vicende di questi giorni.
“La Francia -riferisce la dirigente scolastica Rosita De Bortoli– ha bloccato la partenza dei ragazzi francesi che sarebbero dovuti arrivare sabato. E stiamo svolgendo, assieme agli uffici, un lavoro incredibile a distanza, o lavoro agile come cita il DPCM del 24 febbraio, per sospendere viaggi e uscite. Tutte operazioni cui nessuno forse ha pensato quando è stato scritto il testo dell’ordinanza che interrompe lezioni e viaggi”.
Comunque un’occasione di crescita
Una situazione difficile. Nella quale però non sono mancati, come racconta la dirigente stessa, “solidarietà, comprensione, disponibilità”. Occasioni di crescita, sempre e comunque.